Questa è la breve storia di Claiodo, trascritto all’anagrafe il giorno dopo essere nato, e dunque venuto al mondo in contumacia, il giorno prima. Così il destino gli dovette concedere, per forza e con esattezza, un giorno in più
Nevica da un cielo sconvolto da vapori di zolfo e pietre leggere. Nevica ma non si vede. I fiocchi s’impastano all’energia sparata dai Monti della Ruina: la neve mischiata alla terra per aria, e il cielo al suolo senza peso, come in un sogno
Tutta ‘sta storia ebbe inizio verso la fine di un pomeriggio capriccioso di inizio giugno – uno come questi, dove il caldo vive momenti d’incertezza e il fresco si àncora ai lampioni delle piazze, alle panchine di ferro, perfino ai capelli di certe donne anziane…