L’itinerario di Monte Zoccolaro si snoda nel versante est dell’Etna e permette di scoprire uno dei suoi luoghi più affascinanti: la Valle del Bove, vero museo en plein air del vulcano. Breve, ma impegnativo, è uno dei sentieri natura tracciati dal Parco dell’Etna, dotato di pilieri segnavia e punti di osservazione che approfondiscono gli aspetti più rilevanti.
Il percorso è stato ricavato su una traccia che gli abitanti di Zafferana ed i villeggianti della zona utilizzavano a scopi votivi per raggiungere la vetta del monte, sulla quale sono posti una croce ed un altare. Il viottolo, in costante salita, permette anche di ripercorre con lo sguardo quello che fu il cammino dell’eruzione 1991-93, la più lunga del secolo scorso con i suoi 473 giorni di durata e i suoi 300 milioni di metri cubi di lava emessi. Fu pure l’ultima grande eruzione del ‘900. Dal belvedere di Monte Pomiciaro, prima di affrontare il cammino, si può lanciare uno sguardo d’insieme sull’ormai desertica Val Calanna, un tempo rigoglioso frutteto, poi arida landa per effetto delle lave del 1991-93. Per raggiungere il punto d’inizio dalla piazzola si segue la strada poderale che attraversa i pometi, svoltando a destra dopo 200 metri dove si scorge un piliere che indica la partenza.
Il primo tratto è caratterizzato da una scalinata naturale con le alzate consolidate dai tronchi d’albero, che attraversa un boschetto di pioppi e un meleto (punto di osservazione 1). In questo ambiente, nella fauna, sono presenti la volpe, la donnola, il riccio, il coniglio e varie specie di uccelli (cinciallegre, fanelli, merli, pettirossi). Il p.o. 2 mette in rilievo il bosco di faggi nel quale non passa inosservato un esemplare di grandi dimensioni con un ampio e fresco ombrello. La radura erbosa che, pian piano, salendo in altitudine, si sostituisce al bosco, è evidenziata dal p.o. 3: presenti felce, ginestra e rosa canina. L’occhio insiste su Portella Giumenta, Salto della Giumenta (che separa la Valle del Bove da Val Calanna) e Monte Calanna, aggirato da colate di vari periodi; a distanza si distinguono bancate laviche e dicchi lavici di oltre un metro.
Il cammino, adesso, prosegue fra le ginestre. Con il punto di osservazione 4 inizia a svelarsi la Valle del Bove che si apprezza in tutta la sua cruda bellezza. Sono le lave recenti, nelle due versioni (“aa” e “a corda”), a caratterizzare il paesaggio sottostante. Concedendosi una pausa per rifiatare, il colpo d’occhio è sulla costa: a portata di sguardo c’è l’intera riviera jonica da Augusta a Taormina e la Calabria in bella evidenza. Per raggiungere la vetta di Monte Zoccolaro si affronta l’ultimo tratto in ripida ascesa. L’ultima fatica è ben ricompensata dal panorama sulla Valle del Bove, che si ammira per intero. Vicino è il Salto della Giumenta. Il costone settentrionale della valle è caratterizzato da Serra delle Concazze, da Monte Fontane (m. 1.278 s.l.m.) ai Pizzi Deneri (2.847 metri), luogo in cui ha sede l’Osservatorio Vulcanologico.
A ovest si scorgono i crateri sommitali fra i quali spicca il Sud-Est, il più turbolento degli ultimi anni, formato dal vecchio cono (a monte) e dal nuovo (NCSE), più alto del primo dopo l’eruzione dell’agosto 2014. La parete mostra le lingue nere di lava solidificata che scendono verso il fondovalle, nate nelle eruzioni del primo decennio del 2000. Il costone meridionale della valle è caratterizzato dalla Schiena dell’Asino e, più vicina, dalla Serra del Salifizio. Si distinguono la Montagnola e Monte Escrivà. Nel fondovalle i Monti Centenari ed alcuni coni avventizi. A far da colonna sonora è il sibilo del vento. I più fortunati potrebbero imbattersi nel volo dell’aquila reale, che nidifica in quest’area.
Scheda itinerario
Territori attraversati: Zafferana Etnea
Particolarità: Val Calanna; Valle del Bove; eruzione 1991-92; panorama costa jonica
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(Ultimo aggiornamento settembre 2014)