Piedimonte Etneo. Settimana della Cultura, teatro. Rosa Jebel – Etna: le voci, i suoni, il vino

Egle Doria, Emanuele Puglia

Lo spettacolo pone al centro dell’attenzione il vino quale prodotto della tradizione enologica e quale elemento di forte caratterizzazione culturale dell’area del Mediterraneo. In un viaggio, suonato con gli strumenti della tradizione e narrato utilizzando la letteratura che fin dall’antichità si è occupata di questa pregiata bevanda, lo spettatore è guidato in un percorso di percezione multi sensoriale durante il quale la degustazione del vino dell’Etna diventa essa stessa parte dello spettacolo e coinvolge il pubblico dentro la scena. In un ideale itinerario tra le sponde del mediterranee, si parte dall’Oriente per arrivare sull’Etna (Jebel in arabo), la Montagna per eccellenza della Sicilia dove la bellezza del canto e della poesia è rappresentata della rosa, che ricorre spesso nei paesaggi dei vigneti etnei e che è anche il nome di chi, più di ogni altro, ha cantato l’amore, il dolore e la bellezza della terra siciliana, Rosa Balistreri. Lo spettacolo vuole fare emergere sia le caratteristiche di una delle eccellenze siciliane, sia la stretta connessione tra arte e enogastronomia, facendo uso di musiche e strumenti tradizionali che provengono anch’essi dalla terra e sono realizzati con legno e pelle, quali i friscaletti, i tamburelli, le chitarre e le zampogne, suonate da Franco Barbanera, Maurizio Cuzzocrea ed Enrico Grassi Bertazzi, Vino, musica e poesia, un’unione che rappresenta al meglio la bellezza siciliana. La realizzazione prevede la presenza in scena di musicisti e attori, che durante lo spettacolo serviranno il vino agli spettatori da brocche riproducenti antichi vasi mediterranei, richiamando la realizzazione di un simposio mediterraneo.