Basterebbe dare più sostegno e risorse a chi, l’Ente Parco, questo riconoscimento ha ottenuto con le proprie forze
di Gaetano Perricone
Dopo la festosa inaugurazione del sentiero di archeotrekking Sciare di Santa Venera, domenica prossima nascerà ufficialmente il “Sentiero delle Ginestre”. Ecco un’altra bella notizia per gli appassionati dell’Etna, un’altra proposta e un altro modello esemplare di fruizione della Muntagna entrata nella lista dei siti naturali della World Heritage List per il suo “eccezionale valore universale” sotto il profilo vulcanologico e geologico, dunque essenzialmente naturalistico.Voglio aggiungere qualcosa di mio, il mio pensiero, voglio esprimere qualche mia idea. Mi viene troppo difficile non intervenire su certe questioni, avendole vissute troppo intensamente e “dal vivo” nella mia attività professionale degli ultimi vent’anni. E allora dico che forse non servono affatto i mega comitati di gestione, di cui sento parlare e scrivere furiosamente in questi giorni, per promuovere “lo sviluppo” (sempre questa parola ambigua e dai mille significati, tutto e il contrario di tutto…) del nostro magico sito Unesco, che è già patrimonio di tutta l’umanità a prescindere da qualunque bollino e riconoscimento…
Mi risulta, se non mi sono perso qualche passaggio, che per l’UNESCO, quello di Parigi – il Comitato del Patrimonio Mondiale – l’ente gestore del sito iscritto nella World Heritage List è l’Ente Parco dell’Etna e che esiste già presso l’Unesco stesso il Piano di Gestione del sito iscritto, redatto dallo stesso Ente Parco. Mi sembrerebbe, dunque, decisamente ridondante e quantomeno incomprensibile la creazione di un “comitato di gestione” del sito, composto da tante altolocate e prestigiose istituzioni. Forse basterebbe dare più sostegno e risorse (per la gestione del Sito, la tutela delle sue magiche peculiarità naturalistiche, la cura della pulizia e del decoro, le iniziative per la conoscenza del Vulcano e per la sua fruizione) a chi, l’Ente Parco, questo riconoscimento ha ottenuto con le proprie forze e che l’Ente stesso continui da parte sua a intensificare, per valorizzare la conoscenza e la fruizione del sito, il sempre più proficuo rapporto di collaborazione con altri enti e soprattutto con le associazioni più attive sul territorio, fatte da uomini, donne e bambini che vogliono vivere l’Etna correttamente e gioiosamente.
Tutto il resto, la incredibilmente frenetica urgenza di creare questo mega comitato, il paventato rischio di un’uscita del sito stesso Mount Etna dalla World Heritage List per incapacità gestionali, quella che mi sembra una affannosa corsa a dire e fare scrivere di essere più bravi e più competenti di altri e di saperne di più, mi sembra francamente poca cosa, piccole e meno piccole beghe di potere, manovre e manovrine e posizionamenti politici, schermaglie burocratiche, forse anche un po’ della sempre irresistibile voglia di business comunque e dovunque… Il nulla, io credo, di fronte alla infinitamente meravigliosa, piena di fascino e di contenuti naturalistici, culla del mondo e luogo di origine della vita, che è l’Etna Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Non credo affatto che l’UNESCO trovi indispensabile la creazione di questo nuovo comitato per mantenere il meritatissimo riconoscimento assegnato il 21 giugno 2013 al Vulcano Etna, che non ha certo bisogno di mega comitati di gestione per fregiarsi orgogliosamente, dall’alto della sua bellezza e maestà unica, del titolo di Sito Patrimonio dell’Umanità!!! E, sempre in tutta franchezza, credo e immagino che se l’Unesco un giorno dovesse davvero pensare di togliere la sua prestigiosa medaglia al Mount Etna, prima dovrebbe toglierla ai siti di mezzo mondo !!!
Chiudo ringraziando di cuore Etnalife per avermi dato la possibilità di esprimere il mio parere. Sarà facile obiettare che è un parere da “amico” del Parco, visto il mio passato professionale. Prevengo l’eventuale obiezione con una semplice considerazione: tra tanti detrattori e demolitori che si manifestano quasi quotidianamente, lo spazio per qualche amico ci dovrà pur essere. Soprattutto in una questione del genere, che riguarda non solo il Parco, ma tutti coloro che vivono nel modo più corretto la magica Muntagna.