Etna, prosegue l’eruzione fra alti e bassi

Le cattive condizioni meteorologiche impediscono l’osservazione dei fenomeni. Stamattina attività parossistica con nuova ricaduta di cenere nel versante est

Continua l’attività dell’Etna con improvvise accelerazioni alternate a momenti di stanca. Stamattina (come si legge in una nota stampa dell’INGV nazionale), l’ampiezza del tremore vulcanico ha mostrato un repentino aumento e, contemporaneamente, si sono uditi boati forti e quasi continui nei centri abitati nei settori orientale e meridionale del vulcano. Si è formata una densa nube eruttiva, spinta dal fortissimo vento verso est, che ha raggiunto un’altezza di poco più di 1 km sopra la cima dell’Etna. Ricadute di cenere e lapilli sono avvenute sul fianco orientale, in una zona immediatamente a nord di quella interessata dalle ricadute piroclastiche del giorno precedente.

Una fase dell’eruzione in un video di Turi Caggegi

[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=rCce55waR3w[/youtube]

 

L’osservazione del fenomeno è stata resa difficile a causa delle cattive condizioni meteorologiche; tuttavia i dati strumentali – localizzazione delle sorgenti del tremore vulcanico e dei segnali infrasonici – hanno rilevato un nuovo episodio parossistico alla Voragine (una delle due bocche del Centrale), confermato alcune ore dopo quando le immagini, trasmesse dalla telecamera termica EBT (Bronte), hanno mostrato un nuovo trabocco verso ovest, con una colata di lava che si sovrapponeva a quella della sera precedente. L’attività eruttiva è continuata fino alle 9 (ora locale), quando si è osservata una rapida diminuzione dell’ampiezza del tremore vulcanico.
L’attività eruttiva viene seguita costantemente attraverso i sistemi di sorveglianza visiva, termica, sismica, infrasonica e delle deformazioni del suolo.

Altra fase dell’eruzione in un video di Turi Caggegi

[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=kigpWdXSVA0&feature=share[/youtube]

 

Nel pomeriggio di ieri, 18 maggio, l’attività di fontana di lava al cratere Voragine  è passata a una modesta attività stromboliana, che ha continuato ad alimentare il trabocco lavico verso ovest fino alla tarda serata. Una seconda colata di lava, alimentata da una bocca effusiva posta vicino al più basso dei due conetti formatisi durante l’attività subterminale di luglio-agosto 2014, alla base del cono del Cratere di Nord-Est, si è riversata verso la parte settentrionale della Valle del Bove in direzione di Monte Simone. Questa colata è rimasta attiva fino alle prime ore di oggi, 19 maggio, anche se, dopo la mezzanotte, il fronte più avanzato non sembrava più alimentato. Poco prima di mezzanotte si è osservato un modesto aumento del tremore vulcanico e il clinometro, installato a Punta Lucia a circa 1 km a nord-ovest del NEC, ha nuovamente registrato un rigonfiamento dell’area sommitale.
Le cattive condizioni meteorologiche di oggi hanno impedito l’osservazione dell’attività eruttiva.

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