di Luigi Lino e Nuccia Di Franco

‘U tirasciatu etneo

Il piccolo Gongilo Chalcides ocellatus (Fersskài, 1775) è detto in dialetto etneo “‘u tirasciatu” o semplicemente “u tiru”.  In altre zone della Sicilia è chiamato con nomi diversi, con riferimento alla sua colorazione (simile a quella di una sardina), oppure perché ritenuto pericoloso per i neonati, a cui “succhierebbero” il respiro, entrando nella bocca. Naturalmente, questa credenza popolare non poggia su vere basi etologiche e nulla a che vedere con questo innocuo e timido sauro, che vive dove può nascondersi, sotto legna o pietre.

Gongilo. Foto © Grazia Muscianisi di Pro Natura Catania e Ragusa

Il Gongilo – della famiglia degli Scincidi – è giunto in Sicilia dall’Africa settentrionale ed è presente anche in Sardegna, Malta e nelle isole greche. Può raggiungere i 30 cm, ma di solito è di dimensioni più ridotte, pronto a cibarsi di invertebrati (insetti e chiocciole) e semi (soprattutto di fico d’India), ma anche a diventare preda di animali ben più grandi. La testa è molto piccola sul corpo cilindrico color ocra-verdastro, leggermente squamato e maculato di nero, con quattro zampette poco usate, dal momento che il Gongilo preferisce strisciare, come i serpenti. Se spaventato, si rifugia rapidamente nel terreno o sotto sassi. Nonostante sia un rettile, la femmina del Gongilo dà alla luce da 3 a 10 piccoli vivi e già in grado di muoversi.

Luigi Lino. Nato il 28 luglio 1940 a Catania dove risiede e ha sempre svolto la sua attività di naturalista. Impegnato nel mondo protezionistico a cominciare dal 1976 con il WWF Italia per passare nel 1988 in altra associazione siciliana, da dove è approdato in Pro Natura Catania e Ragusa. Ha contribuito a realizzare alcuni musei naturalistici a Caltagirone (CT) e Comiso (RG) e ha realizzato – insieme all’ornitologo Angelo Priolo – il museo civico di Scienze naturali di Randazzo (CT), di cui è il curatore. E’ tutor di numerose tesi di laurea per il progetto formativo dell’Università degli Studi di Catania. Lino ha percorso a piedi le coste italiane del mare Adriatico per documentarne la natura, come ha fatto per i corsi del Simeto, del Dittaino e dell’Alcantara e ha collaborato col Centro Studi Cetacei di Milano e col prof. Argano de ‘’La Sapienza’’ di Roma sulle tartarughe di mare. E’ stato promotore di parchi e riserve naturali in Sicilia, è accorso dopo l’esplosione di un cratere sull’Etna nel 1979 insieme al vulcanologo Romolo Romano e ha partecipato attivamente all’emergenza Etna 1983. Ha ricevuto riconoscimenti e premi da numerosi enti pubblici e associazioni.

Nuccia Di Franco. Nata il 22 luglio 1947 a Leonforte (EN), dove ha conseguito la maturità classica. Nel 1965 si è trasferita a Catania per frequentare il corso di Lingue e letterature straniere moderne della facoltà di Lettere e Filosofia. Tra il 1976-2006 ha svolto l'attività di insegnante di inglese nelle Scuole Medie Superiori di diverse località siciliane. Insieme al marito, il naturalista Luigi Lino, si è impegnata per l'istituzione di parchi e riserve naturali in Sicilia. Nel 1984 ha organizzato la mostra sull'istituendo parco naturale dell'Etna a New York nella sede dell'ICE - Istituto per il Commercio Estero. Ha pubblicato, con l'agronomo e storico Elio Miccichè, Catania allo Specchio (1992) e Palermo allo specchio (1996). Ha collaborato per oltre trent'anni al quotidiano "La Sicilia" di Catania e a numerose pubblicazioni naturalistiche regionali e nazionali. Attualmente è presente con articoli di varia umanità nel sito webwww.tanogabo.com, tra gli inviati speciali.
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