Etna, nuova fase eruttiva

Una frattura si è aperta, in maniera quasi longitudinale, dalla cima alla base, nel cratere di Sud-Est dell’Etna, determinando una nuova fase eruttiva con colate, in direzione del versante sud del vulcano, che vanno verso i monti Barbagallo e Frumento Sud. Il fronte più avanzato ha raggiunto quota 2.600 metri. Si registrano inoltre boati ed emissione di cenere che, sospinta dal forte vento, si dirige verso est, sul mare. Non è presente il fenomeno delle ‘fontane di lava’ e non si registra attività sismica sul vulcano.


Etna, comunicato di attività vulcanica del 28 luglio 2019.

Ore 10:15 – L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che a partire dalle ore 03:40 GMT i segnali provenienti dalla rete sismica di sorveglianza e monitoraggio dell’INGV evidenziano una significativa diminuzione dell’ampiezza media del tremore vulcanico. Contestualmente, si rileva una diminuzione sostanziale dell’attività esplosiva al Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC).

Dallo stesso NSEC, permane l’emissione di un denso pennacchio gassoso di colore chiaro, privo di significative quantità di cenere. Continua l’attività effusiva originata dalla fessura eruttiva apertasi ieri mattina lungo il fianco meridionale del NSEC. Dalle ore 7:46 UTC il Cratere di Nord-Est emette occasionalmente piccoli boli di cenere bruno-rossastra, che si disperde rapidamente in atmosfera ricadendo in prossimità del cratere.

Alle ore 7:45 UTC il flusso di SO2 rilevato dalla Rete FLAME ha indicato un valore medio di circa 15.000 t/g con massimi sino a 20,000 t/g.

Per ciò che riguarda le deformazioni del suolo, dal pomeriggio di ieri non si registrano variazioni significative alle stazioni Tilt e GPS.

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