L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che dalle telecamere di sorveglianza e da personale INGV in campo, si osserva che continua l’attività eruttiva ad entrambi il Cratere di NE e Voragine. In particolare, dalla mattina del 13 settembre, il Cratere di NE ha prodotto diverse emissioni di cenere a tratti continue. La cenere si presentava diluita e si disperdeva in area sommitale. Anche il Cratere Voragine ha prodotto piccole emissioni di cenere impulsiva, di entità inferiore rispetto a quelle del Cratere di NE. Inoltre, al Cratere Voragine è stata osservata attività stromboliana caratterizzata principalmente da espulsione di materiale grossolano.
Il flusso di SO2 misurato dalla rete FLAME Etna alle ore 15:30 UTC ha indicato un valore medio-giornaliero di circa 2000 t/g che si pone al di sotto della soglia di attenzione delle 5000 t/g.
A partire dalle ore 12:00 circa di giorno 12 settembre, è stato osservato un progressivo decremento dell’ampiezza del tremore vulcanico che si è riportata intorno a valori medio-bassi, che tutt’ora permangono. Relativamente all’ubicazione della sorgente del tremore, nelle ultime 24 ore, è confinata in un settore compreso tra l’area del Cratere di SE ed il cratere Voragine, a quote che oscillano tra i 2800 e i 3000 m s.l.m.