“E’ stata una esperienza impegnativa e importante, resa ancora più realistica dalle difficoltà, non previste, provocate dalle avverse condizioni meteo. La protezione civile, il Piano comunale, la conoscenza dei rischi da parte della popolazione, la collaborazione tra cittadini e istituzioni e il coordinamento tra tutte le componenti che agiscono dell’emergenza sono presupposti fondamentali per limitare il numero di vittime e i danni materiali – ha dichiarato il sindaco di Belpasso, Daniele Motta -. Abbiamo verificato in questa esercitazione oltre che gli aspetti positivi, anche criticità che vanno registrate e risolte. Per questo effettueremo una simulazione di emergenza ogni anno, considerato che il nostro territorio è esposto ai vari rischi. Un ringraziamento, infine, a tutte le componenti della Protezione civile regionale, agli altri enti e istituzioni che hanno dato un importante contributo in termini di supporto ed esperienza e al volontariato che si è confermato generoso e qualificato”.
L’esercitazione comunale sul rischio sismico e vulcanico dal titolo “Belpasso… 350 dopo Malpasso: 1669/2019” è iniziata venerdì 25 ottobre per concludersi domenica 27. L’esercitazione, organizzata dal Comune di Belpasso e dalla Protezione civile comunale, ha avuto lo scopo di testare la macchina organizzativa ed operativa. La simulazione ha previsto il susseguirsi di significativi eventi sismici con conseguente crollo di vecchie strutture di edilizia popolare e danni al patrimonio artistico e architettonico della cittadina e la formazione di una frattura eruttiva, con successiva fuoriuscita di lava, nei pressi di Monte Elici, tra Monte Sona e Monte San Leo.
“Sono stati tre giorni di esercitazione, formazione, prevenzione vissuti con uomini e donne che con gratuità spendono il loro tempo per gli altri. Faccio tesoro di questi momenti per continuare il mio impegno, con passione e dedizione, al servizio della comunità. Grazie a tutti coloro che hanno collaborato”, ha dichiarato l’assessore comunale alla Protezione civile, Davide Guglielmino.
Come da protocollo è stato adottato il metodo “Augustus”: è stato costituito il COC (Centro Operativo Comunale) presso la sede COM (Centro Operativo Misto) al quale tavolo hanno presieduto il sindaco con i vertici degli Enti e delle Organizzazioni chiamati a operare in emergenza, sono stati allestiti i campi d’accoglienza e il campo avanzato.
Il Soccorso Alpino e Speleologico Siciliano (SASS) è stato protagonista in vari scenari: dal trasporto ferito in ambiente impervio all’evacuazione di feriti, tramite teleferica, del campanile della chiesa Santa Maria della Guardia e successivamente degli uffici comunali. Il SASS, la Misericordia di Belpasso, il Gruppo Volontari Cinofili acesi, i volontari di Protezione Civile Comunale, l’Archeo Club di Belpasso, l’Associazione radioamatori italiani, l’Associazione nazionale carabinieri, hanno concretizzato le proprie competenze risolvendo con sinergia le problematiche che si sono verificate.
Nonostante le condizioni meteo avverse il programma, che ha previsto anche la ricerca di persone disperse e la messa in sicurezza delle opere d’arte, non ha subito molte variazioni. Non è stato possibile simulare l’evacuazione degli edifici scolastici in quanto chiusi per l’allerta meteo rossa. E’ stato così testato il piano comunale di Protezione Civile e il coordinamento delle forze in campo.