Sta arrivando Natale dicono tutti. Ed iniziano a dire auguri, auguri.
Ho capito che quello che voi chiamate Natale deve essere il contenuto delle centinaia di pacchi e pacchettini che vedo consegnare nelle vostre case. Si tratta di scatole di cartone di varie misure che scaricano dai furgoni e che si assomigliano tutte: c’è stampata una specie di freccia nera e l’indirizzo scritto bello grosso. Nient’altro. Fuori non ci sono scritte del tipo “attenzione contiene Natale, maneggiare con cura” o qualcosa del genere. Ma io ormai sono sicuro che dentro quegli scatoli di cartone avvolti di nastro adesivo telato ci deve essere qualcosa che arriva proprio dall’alto.
In televisione dicono che Natale porta la felicità. Quelli degli spot pubblicitari fanno vedere tante famiglie contente e soddisfatte: sono quindi sicuro che le riprendono subito dopo che hanno aperto quei grossi scatoli con la freccia nera ed hanno visto con i loro occhi quello che è capace di mandare in giro Natale.
Il problema è che mentre passeggio nei paesini dell’Etna osservo tanti negozi chiusi e fuori dalla porta uno ci ha pure messo un cartello: “Passo e chiudo, non sarà una bella festa per me”. Così ho chiesto in giro se per caso quel signore che aveva chiuso bottega era uno che non riceveva abbastanza pacchettini con la freccia sopra. Ho pensato che probabilmente non ottenendo gli scatoloni contenenti il Natale quel commerciante si era un po’ intristito. Invece a quanto pare quel signore ha dovuto chiudere la sua attività perché vedeva recapitare in giro troppi scatoloni e lui non riusciva a incartare più neanche un oggettino.
Da parte mia spero che riceviate comunque tanto, tanto Natale, che penso faccia comunque bene alla salute.