Vincono i sentimenti alla XII edizione di Corti in Cortile, il Festival Internazionale del Cortometraggio che ieri sera ha proclamato il miglior corto 2020, conferendo la statuetta all’australiano film d’animazione Lost & Found di Andrew Goldsmith e Bradley Slabe, la tenera storia di un goffo dinosauro fatto all’uncinetto che dovrà sbrogliarsi completamente per riuscire a salvare l’amore della sua vita.
Una scelta difficile quella della giuria d’esperti, presieduta da Ugo Di Tullio, docente di Organizzazione e legislazione dello spettacolo teatrale e cinematografico, Università di Pisa, e consulente finanziario per produzioni cinematografiche, e composta da Ivan Scinardo, giornalista e Direttore del Centro Sperimentale Cinematografia di Palermo, Salvo Cuccia, regista e sceneggiatore, Davide Bennato, docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi presso l’Università degli Studi di Catania, Manuela Ventura, attrice catanese, e Davide Catalano, direttore artistico Corti in Cortile, il Cinema in breve.
Tra i ventuno i corti finalisti, tutti di alto profilo e qualità, il premio Miglior fotografia è stato conferito a Oltre il fiume di Luca Zampolin, Miglior sceneggiatura ad Inverno di Giulio Mastromauro, che si è aggiudicato anche il premio per il Miglior attore protagonista a Christian Petaroscia, otto anni, interprete di Timo, il più piccolo di una comunità greca di giostrai, in lutto per la morte della madre. Miglior attrice protagonista Sadaf Asgari, l’attrice di Exam, il corto iraniano di Sonia K. Hadad, storia di una giovane ragazza intrappolata in una società repressiva e di uno strano ciclo di eventi che si innescano suo malgrado.
Due menzioni speciali sono state poi assegnate al brasiliano Do you like poetry? di Eduardo Mattos e all’italiano L’alleato diElio Di Pace.
Le preferenze della giuria popolare sono andate invece ad A.M.A di Peter Ebanks (USA), La triste vita del mago di Francesco D’Antonio (Italia), e a Dis-play di Roberto Calabrese e Tito Laurenti (Italia).
Ma Corti in Cortile crea anche rete e sinergie, e proprio per questo il direttore artistico Davide Catalano ha voluto attribuire un riconoscimento ai patron del Taormina Film Fest, Maria Guardia Pappalardo e Lino Chiechio, inizio di una auspicata futura collaborazione tra Festival del cinema.
Durante la serata, condotta dalla giornalista Simona Pulvirenti, è stato anche proiettato lo spot realizzato a conclusione del seminario pratico Spot in 3 giorni, ideato da Francesco Di Mauro e Adriano Spadaro, per vivere l’ebbrezza di girare un corto in settantadue ore.
Un’edizione “a prova di pandemia” che ha confermato, nonostante le restrizioni dovute al rispetto delle norme anti-Covid, la qualità di un evento che ogni anno diventa sempre più prestigioso.