Plenum – Fotografia Contemporanea e il Comune di Catania con il supporto come media partner di CityMap Sicilia propongono un progetto espositivo itinerante en plein air – L’arte esce in strada – attraverso cui fino al 21 gennaio 2021 sarà possibile intessere, nella città etnea, un nuovo dialogo tra architettura, territorio e fotografia contemporanea.
«L’arte esce in strada è una mostra fotografica che si snoda lungo due itinerari centrali e significativi della città di Catania, ovvero, l’itinerario del “barocco” e quello “storico culturale”. In un momento particolare a livello globale e comunitario – spiega Massimo Siragusa, direttore artistico di Plenum Fotografia Contemporanea – in cui è divenuto impossibile godere delle bellezze custodite all’interno dei monumenti, dei musei e delle gallerie d’arte, abbiamo immaginato e curato un percorso fruibile da tutti, nel rispetto delle attuali norme vigenti a favore della salute pubblica collettiva. L’intento – coerentemente con il percorso di galleria che abbiamo fatto in questi anni – è di far conoscere le ricerche e il linguaggio visivo di alcuni fotografi italiani tra i più autorevoli della scena internazionale e favorire un confronto tra le loro opere e ventidue palazzi cittadini che al momento non sono visitabili. Insieme al Comune di Catania che ha co-organizzato l’evento e al supporto di CityMap Sicilia abbiamo cercato di portare fuori, “in strada”, una parte del patrimonio custodito all’interno di luoghi d’arte privati e pubblici con l’auspicio di fare un dono gradito alla città. ».
Dodici fotografi – Angelo Turetta, Annette Schreyer, Camilla Borghese, Cristina Vatielli, Davide Monteleone, Lorenzo Castore, Lorenzo Cicconi Massi, Luca Campigotto, Paolo Verzone, Silvia Camporesi, Stefano De Luigi, Tommaso Bonaventura – tra le migliori firme della fotografia italiana contemporanea, accompagnano con le loro immagini il visitatore edotto, il passante curioso o chiunque percorra più o meno consapevolmente le vie della mostra en plein air, in un viaggio alla riscoperta di alcuni tra i luoghi più suggestivi di Catania. I cittadini, infatti, avranno modo di vedere dal vivo le foto di autori importanti e di ricondividere su instagram i loro scatti amatoriali usando l’#larteesceinstrada e taggando @plenumgallerycatania @citymapsicilia @comunedicatania. Sarà, inoltre, possibile grazie al supporto di CityMap Sicilia avere un’anteprima del percorso e informazioni relative a questa iniziativa, cliccando sul Qr Code presente sotto ogni fotografia.
Ventidue fotografie – installate sulle “palette” collocate davanti ai palazzi storici con cui entrano in relazione – ritraggono ambienti cittadini e paesaggi naturali sparsi per il mondo offrendo nuovi spunti per guardare i ventidue siti cittadini, quali: Palazzo Tezzano, Anfiteatro Romano, Chiesa di S. Michele ai Minoriti, Quattro Canti, Circolo Unione, Basilica di S.Maria dell’Elemosina, Palazzo dell’Università, Palazzo S.Giuliano, Terme Achilliane, Palazzo dei Chierici, Fontana dell’Amenano, Piazza Duomo, Municipio, Chiesa S.Francesco Immacolata, Palazzo Gravina, Via Crociferi, Arco S.Benedetto, Chiesa S.Benedetto, Monastero S.Benedetto, Chiesa S.Giuliano, ex Badia di S.Giuliano.
«Sono particolarmente orgogliosa di co-organizzare la mostra fotografica curata dal prof. Massimo Siragusa, dal titolo L’arte esce in strada. Si tratta di un’iniziativa energica e coraggiosa che, nella sua realizzazione, si pone come precipua finalità di offrire, nel tempo delle attuali ristrettezze dettate dal DPCM Covid 19, di poter godere delle bellezze della nostra città con l’approccio di una fruizione capovolta che, anziché, accogliere i visitatori “dentro” i monumenti della città, apre le porte verso l’esterno, mostrando la Bellezza dei nostri palazzi cittadini inaccessibili e impenetrabili in questo tempo. La mostra è un percorso che si snoda lungo le strade e la storia della nostra città, servendosi di due itinerari artistici straordinari quello “barocco” e quello “storico culturale”, due itinerari che creano un dialogo tra l’architettura, l’arte e il territorio. Una mostra inedita che vuole incoraggiare tutti coloro che nella consapevolezza e nel desiderio di vivere il periodo natalizio anche nell’espressione più alta della cultura, si approcceranno alla conoscenza del nostro patrimonio storico artistico e a quanto di più aulico possa alleviare le difficoltà che tutti noi stiamo vivendo. Con queste parole l’Assessore alle Attività e ai Beni Culturali del Comune di Catania – Barbara Mirabella – apre ufficialmente la mostra che ci accompagnerà per tutte le Festività natalizie ed anche oltre, concludendosi il giorno 21 gennaio 2021. Ringrazio i promotori e gli artisti scelti tra le firme più autorevoli del mondo della fotografia».
ARTISTI IN MOSTRA
Tommaso Bonaventura. 100 marchi – Berlino 2019, è un progetto artistico del fotografo Tommaso Bonaventura in occasione dei 30 anni dalla caduta del muro di Berlino. Le immagini sono il racconto del Begrüssungsgeld, il denaro di benvenuto che dal 1970 al dicembre 1989 i cittadini della DDR ricevevano quando entravano nella Germania Ovest per la prima volta. Questa vicenda offre uno spunto per interrogarsi su un cambiamento epocale a partire da un punto di osservazione che privilegia le storie private e familiari, restituendole attraverso un duplice racconto: fotografico e video.
Camilla Borghese. La Catania fotografata da Camilla Borghese è una città fatta di suggestioni, di scorci inconsueti, di materia. Con le sue foto l’autrice è andata alla ricerca del territorio urbano con un occhio rivolto verso il monumentale. Ha sottolineato il senso delle proporzioni, sperimentato in una architettura dalle forme classiche che Catania ha reso sue, nei secoli, attraverso la sua storia. La suggestione di Camilla Borghese per la città, traspare dalle sue parole: “Catania è una città che ti accoglie ma che non si lascia domare dai tuoi pensieri e dalle tue intenzioni. Ti regala quello che decide lei e così, prima ti stupisce e poi ti ammalia, con la sua aria sempre nuova” .
Luca Campigotto. Lo stile unico di Campigotto è caratterizzato dal cogliere opere naturali e d’ingegneria che sottolineano la piccolezza dell’individuo. La fotografia notturna infonde un velo di mistero – le travolgenti vedute architettoniche appaiono virtualmente vuote, se non fosse per il segno lasciato dalle luci posteriori delle auto, scattate nell’oscurità o quello lasciato dalle imbarcazioni in acqua. Il bagliore di luci colorate che sono presenti nelle rese del cielo ci regalano una spettacolare palette non visibile dall’occhio umano.
Silvia Camporesi. Atlas Italiae è il risultato di un lungo peregrinaggio durato circa due anni in cui Silvia Camporesi ha esplorato, in lungo e in largo l’Italia, realizzando un archivio d’immagini che è, a un tempo, memoria e ricordo, nonché mappa reale e ideale di un’Italia evanescente. Silvia Camporesi con il suo lavoro ci guida attraverso un’Italia in disfacimento, come una metafora del tempo presente. Grazie al suo sguardo potente, ma nello stesso momento dolce e poetico, ogni luogo visitato nel suo lungo viaggio perde qualunque significato negativo, per trasformarsi in un simbolo che sentiamo la necessità di custodire nel nostro cuore e nella nostra memoria.
Lorenzo Castore. I suoi progetti sono complessi e spesso originali, si articolano su periodi lunghi, coprono e accompagnano fasi della vita sua e altrui, scandagliano le profondità dell’animo, tra pathos e osservazione. Per ogni soggetto Lorenzo cerca e sperimenta nuovi linguaggi visivi, come se cercasse le parole per dire, per esprimere situazioni e sentimenti diversi. Alla ricerca di linguaggi fotografici differenti a seconda delle necessità narrative. Le sue fotografie al di là della definizione – soggettiva – di « bellezza », sono intense. A volte esplicite, di lettura più immediata, a volte enigmatiche, fortemente suggestive, permettono comunque alla mente di vagare e divagare alla ricerca di quel qualcosa di nascosto e prezioso che le fa vibrare.
Lorenzo Cicconi Massi. Non solo è fotografo, sceneggiatore e regista ma è, in tutte queste cose, soprattutto un visionario.
Un autore capace di interpretare la realtà umana trasformandola, piegandola ad una sua visione interiore. Sceglie i suoi soggetti con cura, nulla è lasciato al caso: luce, personaggi e scelta delle inquadrature.
Nulla è fuggevole. Nelle sue fotografie tutto rimane immobile, tutto sembra esserci per sempre. I luoghi diventano terre sconosciute, mondi lontani. Eppure Lorenzo si muove laddove lo spazio gli è più familiare, in quell’Italia antica e contadina, dove le stagioni della natura, le colline, i cieli e la luce diventano elementi della composizione visiva dell’autore. La sua fotografia è sensibile ed intelligente, ricca di suggestioni, capace di trasmettere la visione di un sogno.
Stefano De Luigi. Stefano De Luigi, immaginando un lavoro sui luoghi dell’Odissea realizzato unicamente con uno smartphone, ne perpetua la relazione con le tecnologie d’avanguardia, ieri le prime pellicole, oggi i supporti digitali, nuovi compagni ideali di viaggio, di cui esplora le infinite possibilità. Abituato a lavorare per progetti editoriali di lungo respiro, attento osservatore dell’evoluzione della società, De Luigi ha ripercorso il Mediterraneo operando un parallelo permanente tra il mondo classico e quello odierno. Il suo progetto si presta a tante letture diverse: una rivisitazione dell’Odissea reinserita in un contesto attuale; un riferimento al Mediterraneo, mare di nuove e drammatiche peregrinazioni; un viaggio sulle tracce delle civilizzazioni dell’occidente; una riflessione sul ricorso ad un supporto a priori amatoriale e sull’evoluzione della fotografia in piena fase di ridefinizione.
Davide Monteleone. «La via della seta» è un progetto che il fotografo Davide Monteleone ha realizzato percorrendo un vasto tratto del paesaggio cinese e del Kazakistan per raccontare la più imponente e drammatica trasformazione di un territorio che si sia mai conosciuta. Con la grande capacità narrativa e la creatività che lo contraddistingue, ha saputo trovare, con le sue foto, una sintesi perfetta tra documentazione e poesia.
Annette Schreyer. Le fotografie di questa serie “Songs of the Sirens” sono un racconto onirico che ha preso forma durante i mesi di lockdown. Privati di tutte le nostre sicurezze, la visuale del mondo da un lato si è offuscata, dall’altro si è affinata: come un canto percepito da lontano, tornano alla nostra coscienza delle immagini che credevamo appartenenti ad altri mondi. Ma il nostro di mondo è già altro, è sotto sopra. Con questi “Canti delle Sirene” l’autrice traduce in atmosfere fiabesche la nostalgia e la bellezza nascoste in un capitolo buio e complesso della nostra vita.
Angelo Turetta. Nelle fotografie di Angelo Turetta si materializza una città – Roma – che è, al contempo, reale e immaginaria. Un viaggio che, come in un sogno, ci offre una visione personalissima di alcuni dei luoghi più conosciuti e iconici della capitale d’Italia.
Cristina Vatielli. Nei suoi autoritratti, che rappresentano le otto compagne del pittore Pablo Picasso, sceglie uno stile che potrebbe ricordare quello dei pittori neo-classici, romantici o impressionisti. Usa un linguaggio fotografico che si avvicina a quello cinematografico. Le fotografie, apparentemente silenti, restano sospese, avvolte in un mistero che senza fretta svela tutto il dolore vissuto o la forza del distacco. I costumi e i luoghi sono parte di un lungo e complesso lavoro di ricerca. Sono legati a stati d’animo, alle diverse estrazioni sociali delle donne, sono ripresi da qualche fotografia dell’epoca, da scritti e citazioni. Nell’interpretazione di Cristina Vatielli le otto donne sono legate tra loro dal colore rosso che rappresenta il pittore e la sua presenza nella loro vita. Il rosso, storicamente considerato il colore della passione e della morte.
Paolo Verzone. I ritratti ambientati dei Cadetti delle Accademie Militari, sono il racconto di una identità e di una diversità al contempo. Ci parlano delle differenze dei vari paesi nell’unicità di una scelta di lavoro e di vita che accomuna ciascuno dei ragazzi fotografati. Cadets, oltre che un viaggio tra i paesi del mondo, è anche un progetto sociale e culturale che ha avuto il sostegno del Presidente della Repubblica Francese.