Etna, comunicato di attività vulcanica del 23 Febbraio 2021

Ore 11:38 – L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che intorno alle ore 09:00 GMT, l’attività eruttiva al Cratere di Sud-Est si è conclusa. Le colate di lava non sono più alimentate, i fronti della colata più lunga, in Valle del Bove, si attestano ad una quota compresa fra 1700 e 1800 m. Il flusso lavico diretto verso sud-ovest ha percorso solo poche centinaia di metri in sovrapposizione alle precedenti.

Per quanto riguarda l’ampiezza media del tremore, dopo la fase di incremento segnalata nel comunicato precedente, con valori medio-alti, essa ha subito una riduzione ed intorno alle 04:40 UTC ha raggiunto il livello medio dove tuttora permane. La sorgente del tremore vulcanico si è collocata tra i crateri Bocca Nuova e Voragine, ad una quota di 2400-2600 m sopra il livello del mare.

L’attività infrasonica ha subito anch’essa un consistente decremento sia nel tasso di accadimento che nell’energia degli eventi, che risultano localizzati al Cratere di SE


Ore 05:41 – L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che dalle ore 03:50 GMT si registra un incremento in frequenza ed intensità dell’attività stromboliana, accompagnata da emissione di cenere, al Cratere di SE, con lancio di prodotti abbondantemente al di fuori dell’orlo craterico fino ad un’altezza di circa 300 m. Contemporaneamente si sono formate due piccole colate laviche, l’una in direzione Valle del Bove e l’altra in direzione sud-ovest.

Per quanto riguarda l’ampiezza del tremore vulcanico, dopo avere aggiunto valori medi, successivamente alla fine dell’attività di fontanamento precedentemente comunicata, dalle ore 3.50 GMT ha mostrato un repentino incremento spostandosi nella fascia dei valori alti.

La localizzazione della sorgente permane al di sotto del Cratere di SE ad una quota di circa 2800 metri al di sopra del livello del mare.

L’attività infrasonica dopo una fase di decremento mostra una moderata ripresa sia nel tasso di accadimento che nell’energia degli eventi, che risultano localizzati al Cratere di SE.


Ore 01:33 – L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che l’attività alle 23:30 GMT circa si è ulteriormente intensificata, generando getti di lava alti fino a mille metri sopra il Cratere di SE. Tale attività ha prodotto una colonna eruttiva che si è alzata per diversi chilometri rispetto alla cima dell’Etna.

Durante questa attività ha avuto inizio un altro trabocco lavico dalla bocca della sella, alimentando un flusso lavico diretto verso sud-ovest. Dalle ore 00:15 GMT si è avuta una repentina diminuzione della fontana di lava. Continua l’attività effusiva dei due flussi lavici, che si sovrappongono alle colate degli episodi precedenti.

Continua inoltre l’attività esplosiva ai crateri sommitali. L’ampiezza media del tremore vulcanico, dopo aver raggiunto il suo valore massimo alle 23:50 UTC, ha subito un repentino decremento, pur mantenendosi nella fascia dei valori elevati.

La sorgente del tremore risulta localizzata nell’area del Cratere di SE, nell’intervallo di profondità 2700-2800 m sopra il livello del mare. L’attività infrasonica mostra un moderato decremento sia nel tasso di accadimento che nell’energia degli eventi, i quali risultano localizzati al Cratere di SE. I dati della rete GPS non mostrano variazioni significative.

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