Simona Lo Iacono e la fisica netina Anna Maria Ciccone ad Aci Castello per “Conversazioni d’autore”

La scrittrice e magistrato siracusana presenta alla rassegna musical letteraria il suo ultimo “La tigre di Noto”, romanzo storico dedicato alla scienziata siciliana che l’autrice descrive come una donna capace di affermare la forza della sua fragilità

Dopo “Le streghe di Lenzavacche” – finalisti allo Strega – la scrittrice e magistrato Simona Lo Iacono è tornata a far sognare i suoi lettori con “La tigre di Noto” (Neri Pozza 2020). E’ con questo suo ultimo romanzo, dedicato alla vicenda umana e personale di Anna Maria Ciccone, scienziata di origini netine, che la scrittrice siracusana sarà ospite dell’associazione culturale Luogocomune sulla Terrazza del Castello di Aci Castello per “Conversazioni d’autore”, rassegna musical-letteraria che andrà avanti fino al 10 settembre.

Mercoledì 8 settembre alle ore 18 Simona Lo Iacono, dialogando con Teresa Sciacca del collettivo Luogocomune, presenterà “La tigre di Noto”, romanzo che ha dedicato alla storia di una donna e scienziata che visse in un’epoca che le fu ostile, un tempo di ostinati pregiudizi e barbarie totalitarie. Nata a Noto nel 1891, Anna Maria Ciccone partì dalla sua Sicilia e arrivò a Pisa poco prima che scoppiasse la Grande Guerra per studiare fisica: unica donna del suo corso. Insegnò alla Normale e seguì per un’intera vita le traiettorie e le intermittenze della luce, perché la spettrometria era l’oggetto dei suoi studi. Studi che ebbero una vasta risonanza persino nel campo della nascente meccanica quantistica molecolare. Oggi diremmo che si impose in un mondo maschile. Ed è certamente vero. Grazie alla sua passione, alla sua forza e al suo coraggio riuscì a salvare, nel 1944, i testi ebraici della biblioteca dell’università di Pisa dai nazisti che volevano requisirli e poi distruggerli. La sua figura non è riconducibile, tuttavia, soltanto alle sue pionieristiche ricerche o alle sue impavide azioni. Con uno sguardo che attraversa il suo tempo, Simona Lo Iacono ritrae la vita di una donna capace di affermare in ogni ambito dell’esistenza la forza della sua fragilità. Il romanzo ci costringe a convivere con una nostalgia tenace, il racconto di una geniale fisica e matematica che seppe mostrarsi al mondo con la compostezza e il pudore di chi, nel buio dell’universo, cerca di guadagnare sempre, con fede ostinata, un piccolo bagliore di conoscenza. Perché, parafrasando Goethe, è proprio quando le ombre sono più nere che riusciamo a scoprire il potere della luce. Simona Lo Iacono ha pubblicato diversi racconti e vinto concorsi letterari di poesia e narrativa. Il romanzo d’esordio “Tu non dici parole” (Perrone, 2008) ha vinto il premio Vittorini Opera prima. Nel 2011 ha pubblicato “Stasera Anna dorme presto” e nel 2013 “Effatà” (entrambi pubblicati da Cavallo di Ferro). Conduce sul digitale terrestre un format letterario dal nome BUC e collabora con le pagine culturali de “La Sicilia”.

L’incontro sarà accompagnato dalle note di Xiphonia, progetto musicale di Enrico Caruso che prende il nome dalla misteriosa città greca scomparsa, nella formazione che vede lo stesso Caruso alle percussioni e Antonio Privitera al pianoforte.

“Conversazioni d’autore” prosegue giovedì 9 settembre con la giornalista catanese Rosa Maria Di Natale che presenterà il suo romanzo d’esordio “Il silenzio dei giorni” (Ianieri, 2021), venerdì 10 settembre si conclude con lo scrittore ragusano Vincenzo Vizzini e il suo romanzo storico “L’uranio di Mussolini” (Mondadori, 2021).

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