L’Agenzia Internazionale dell’Energia ha indicato gli esperti che guideranno il programma di ricerca internazionale per lo studio dell’idrogeno naturale e delle sue possibili applicazioni nel processo di transizione energetica
Nell’ambito di un programma di collaborazione tecnologica internazionale, l’Agenzia Internazionale dell’Energia (International Energy Agency – IEA), con sede a Vienna, ha appena attivato una nuova Task force dedicata alla ricerca sull’idrogeno naturale (IEA H2TCP Task 49 “Natural Hydrogen”).
Attualmente sono in essere numerose ricerche internazionali dedicate allo studio dell’origine dell’idrogeno naturale e della sua distribuzione nella crosta terrestre, allo scopo di valutare le eventuali possibilità di sfruttamento dei depositi come risorsa energetica.
Per definire le azioni di ricerca ed esplorazione, la Task force dell’IEA si avvale di 31 esperti provenienti da 16 Paesi di tutto il mondo. L’Italia è rappresentata dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) che ha assunto anche il coordinamento del gruppo di lavoro dedicato alla roadmap scientifica (Subtask B: Roadmap for scientific research).
“L’idrogeno naturale, conosciuto anche come idrogeno geologico, è oggi considerato una potenziale fonte di energia alternativa, a basso impatto ambientale e climatico”, spiega Giuseppe Etiope, ricercatore dell’INGV e coordinatore del gruppo di lavoro. “Questo idrogeno potrebbe infatti svolgere un importante ruolo complementare all’idrogeno prodotto artificialmente – come, ad esempio, l’idrogeno verde – contribuendo alla transizione energetica”.
La roadmap che sarà tracciata dal team a guida INGV servirà a stabilire i limiti delle conoscenze attuali sull’idrogeno naturale e a definire le attività necessarie per migliorare l’interpretazione dei dati geologici, geochimici e geofisici ai fini della possibile futura esplorazione.