In occasione del 150° anniversario della fondazione della città di Mar del Plata, l’artista Lucia Calabrino presenta la sua mostra fotografica sperimentale, “Mar del Plata 150”, che si terrà presso la Delegazione Comunale di Massannunziata, “Villa Buscemi”, a partire da martedì 29 ottobre. L’inaugurazione avverrà alle ore 18:00, alla presenza del presidente del GAL Etna Sud e sindaco di Mascalucia, Vincenzo Magra, e dei consiglieri del Cda.
La mostra fa parte di un tour internazionale che, dopo aver debuttato a Buenos Aires, toccherà alcune delle principali città europee come Roma, Parigi e Barcellona, per poi approdare in Campania e Sicilia. Questa serie di esposizioni mira a celebrare la storia e l’identità della città argentina attraverso lo sguardo artistico di Lucia Calabrino, figlia di genitori italiani e legata a Lentini, in Sicilia.
“Mar del Plata 150” non è solo una celebrazione storica, ma un progetto culturale che vuole creare un dialogo tra passato e presente, mettendo in luce la rete di emozioni che collega l’America Latina con l’Europa. Le opere esposte spaziano tra immagini storiche e contemporanee, dando vita a una narrazione visiva che esplora l’identità personale e collettiva dell’artista e della città stessa.
Il progetto è stato dichiarato di Interesse Culturale dal Comune di General Pueyrredón ed è patrocinato dal COMITES Mar del Plata, rientrando nel quadro del “Progetto ATAVICO”, che punta a creare un ponte tra le radici italiane e il presente argentino.
La mostra sarà visitabile dal 30 ottobre al 2 novembre, con i seguenti orari di apertura: dalle ore 10:00 alle 13:00 e dalle 15:30 alle 18:00.
Lucia Calabrino
Nata a Mar del Plata, Buenos Aires, Argentina, dove ha studiato Belle Arti. Vive nella Città Autonoma di Buenos Aires da 30 anni, dove si è laureata in Pubblicità presso l’Università Nazionale di Lomas de Zamora. Ha avuto mostre collettive e individuali dal 1982 in Argentina e all’estero. Una caratteristica della vita dell’artista è la curiosità. Ha indagato varie tecniche sperimentali: pittura su asfalto, cianotipia, ricamo su carta, biomateriali, vetro, tecniche fotografiche sperimentali, tessuti, libro d’artista, inchiostri e acquerelli. Oggi si affida a tutte, combinandole o meno, a seconda del significato dell’opera. Ha lavorato con il colore per molti anni finché non ha deciso che era tempo di nuove sfide: lavorare con l’acromatico (pittura su asfalto) e la figurazione del viso attraverso il corpo femminile. Così è nato “Mirada de Mujer” (Sguardo di donna) il progetto a cui lavora da 12 anni. L’essenza del progetto: attraverso l’uso di smalti cerca di rendere visibile l’essere femminile. Le trasparenze hanno sempre avuto un ruolo da protagonista nel suo lavoro, con tutte le tecniche che sono passate per le sue mani: indagare la trasparenza e renderla visibile, mostrare ciò che c’era ma non era visibile. Sebbene “Mirada de Mujer” sia nata come una ricerca di visibilità dell’essere femminile, oggi vede che sto parlando della sua visibilità. L’opera è diventata autobiografica, per questo gli smalti ricompaiono sempre, non importa quale tecnica si utilizzi, sono il modo per l’artista di scoprire se stessa.