Concluse a Palermo le manifestazioni per i 70 anni del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico

Un alpinista bloccato in parete dopo essersi infortunato a 200 metri da terra mentre scalava la Roccia  dello Schiavo, una parete verticale sul fianco di Monte Pellegrino. Sei tecnici in azione per  raggiungerlo, metterlo in sicurezza e riportarlo a terra con una speciale barella. E’ lo scenario della simulazione svolta stamattina a Palermo nell’ambito della seconda giornata di manifestazioni per fare conoscere il Soccorso Alpino e Speleologico Siciliano, la sua storia, i mezzi e le attrezzature in  dotazione, le attività che svolge sia in termini di formazione continua che, soprattutto, di interventi in  ambiente impervio. Il tutto nell’ambito delle celebrazioni per i 70 anni di vita del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, di cui fa parte come servizio regionale. 

Oggi il SASS era presente alla manifestazione “La Domenica Favorita” con il suo stand nel quale,  attraverso un monitor, sono state proiettate in diretta le immagini della simulazione alla Roccia dello  Schiavo. 

Oltre all’esposizione di abbigliamento tecnico e attrezzature utilizzati dai soccorritori, nello stand era  presente anche l’unità cinofila regionale con Ombra, un maschio di border collie specializzato nella  ricerca in superficie in ambiente impervio, abilitato con il suo conduttore dopo due anni di formazione.  All’esterno i tecnici hanno eseguito simulazioni su manichino delle manovre di rianimazione, sotto la  supervisione della commissione medica regionale del SASS, nonché tenuto brevi “lezioni” sui nodi. 

Ieri le attività si sono svolte a piazza Politeama, con lo stesso stand. Nei monitor presenti all’interno  sono stati proiettati filmati sulla storia e le attività del Soccorso Alpino. 

Il Soccorso Alpino e Speleologico Siciliano è strutturato in tre stazioni alpine e una speleologica, con  145 tecnici operativi 24 ore su 24 e 10 mezzi. Nel 2023 ha garantito 189 interventi, il 52% in più  rispetto ai 124 dell’anno precedente. Quest’anno ne sono già stati eseguiti 120. 

“Il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico – puntualizza il presidente regionale Leonardo  La Pica – è il referente esclusivo su tutto il territorio italiano per le centrali operative del sistema  sanitario 118 per l’effettuazione dei soccorsi in ambiente montano impervio, ostile ed in grotta,  nonché l’unico soggetto che dirige e coordina le operazioni di ricerca di persone negli stessi ambienti,  chiunque intervenga”.

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