Poi capita un inverno come questo, che svacanta acqua per giorni sulle vostre case, e vi sento lamentarvi: che tempo di merda, non vuole finirla più, basta-voglio-l’estate! E quando l’estate arriverà e asciugherà tutto e le zanzare vi pungeranno le natiche e non avrete pace nei vostri letti di città, salirete quassù in fila a cercare il fresco sotto cieli stellati e a desiderare l’autunno. Perché vi hanno abituato a desiderare quello che verrà, affrettandovi sempre a non vivere il presente e la bellezza di un inverno così. Venite a cercare l’anima dell’inverno quassù, dove la vostra pioggia si chiama neve, dove ogni tormenta è la mano del dio splendore e il silenzio del suo mantello bianco assorbe ogni parola, che può diventare inutile. In una mattina esattamente come questa, di neve e Sole da non desiderare altro.