I “corti” sull’Etna dei fratelli Antonio e Lorenzo D’Agata, di Antonio De Luca e di Klaus Dorschfelt, proiettati nella sede del parco. Potrebbe essere l’embrione di una rassegna di clip sulla “Muntagna”
“Visioni vulcaniche”, ovvero l’embrione di quel che potrebbe diventare una rassegna di corti sull’Etna. Si è svolta ieri, mercoledì 29 aprile, nella Sala Conferenze del Parco dell’Etna a Nicolosi, la proiezione di tre cortometraggi con protagonista il vulcano. L’inziativa, curata dal vulcanologo del Parco, Salvo Caffo, e dall’addetto stampa dell’Ente, Gaetano Perricone, ha visto la proposizione di brevi video, non ancora pubblicati sul web, realizzati da filmaker appassionati della “Muntagna”.
Ha introdotto Gaetano Perricone che, presentando i lavori, ha detto: “È l’auspicio per un ciclo di ‘corti’ sulla nostra montagna aperto a filmati inediti, video o sequenze di foto, realizzati da quanti vogliano donare un proprio tributo all’Etna.”
Salvo Caffo ha aggiunto: “Anche questo è parco, ed è la testimonianza della volontà di aprire alle espressioni artistiche sul territorio. Da parte mia – ha aggiunto Caffo – devo ringraziare gli autori e più in generale gli operatori di video, che consentono ai vulcanologi di studiare dei fenomeni di cui non sono testimoni diretti, ma che possono osservare proprio grazie alle immagini.”
L’attenzione si è poi rivolta interamente alle tre clip.
“Il silenzio del vulcano” è l’opera dei fratelli Antonio e Lorenzo D’Agata i quali, al termine della proiezione, hanno parlato della loro esperienza nelle riprese e nel montaggio e delle notti trascorse al freddo nell’area sommitale per registrare.
Antonio De Luca, noto col nome d’arte di Tony Etna e promotore del Canale Youtube “Passione Etna”, ha proposto “Emozioni dal vulcano”. De Luca ha raccontato del suo personale rapporto col vulcano e della forza che ne ha tratto anche per superare alcune paure.
Infine Klaus Dorschfelt, unico etneo verace dal nome tedesco (il padre è nato in Germania) che ha proposto”Iddu”: “Io l’Etna lo riconosco al maschile come vulcano” ha detto Klaus contrapponendo “Iddu” alla “Muntagna”.
I tre video hanno mostrato l’Etna sotto diverse angolazioni: la natura, i cieli, l’acqua, le lande desertiche, le eruzioni.
Gaetano Perricone, al termine della proiezione, ha invitato a prendere la parola alcuni degli spettatori presenti in sala, promotori di iniziative di diverso tipo sull’Etna.
Lo scrittore Sergio Mangiameli, sottolineando di aver apprezzato i lavori, ha detto: “Per me l’Etna è uno specchio falso, e quindi vero. Vado in montagna da solo e in movimento, condizioni che mi permettono di trovare il ritmo esatto per stare in armonia con la montagna stessa. Il movimento mi permette di percepire il senso di appartenenza alla natura e spero, un giorno, di poter morire in movimento. Queste sensazioni mi inducono a battermi costantemente in difesa della montagna.”
Monica Maimone, della omonima Casa Editrice, sottolineando l’emozione suscitata dalle immagini, ha parlato della recente esperienza della “Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d’Autore #ioleggoperché”, che ha visto come protagonisti gli studenti, autori di un viaggio in Littorina intorno al vulcano.
Pietro Nicosia, di Etnalife, giudicando di elevata qualità i tre video, ha sottolineato la necessità per tutte quelle realtà, soprattutto web, che orbitano attorno all’Etna, di fare rete per poter accrescere la propria visibilità.
“Questa bella iniziativa fa dimenticare Piano Pernicana” (l’Etna Burning Festival e le polemiche sulla musica che avrebbe infatidito la fauna n.d.r.), ha aggiunto l’operatore RAI Giovanni Tomarchio, autore delle immagini video più rappresentative della storia recente dell’Etna e punto di riferimento per amatori e professionisti che, in maniera costante, ritraggono il vulcano. Tomarchio ha, in pratica, tenuto una lezione video in pochissime battute: “L’Etna ha un suo audio, è cosa buona coglierlo”, ha detto riferendosi chiaramente alla colonna sonora che accompagna la vita del vulcano, che siano i borbottii della normale attività, o il fragore delle esplosioni; il soffio del vento o lo scroscio dei ruscelli che recano l’acqua a valle.
Chiudendo, Gaetano Perricone ha salutato gli intervenuti a nome del Presidente del Parco dell’Etna Marisa Mazzaglia, impegnata in altra sede, che si è detta “entusiasta dell’iniziativa”.
(30 aprile 2015)