A “Muntagna” continua a sbuffare per la gioia degli appassionati che, nella notte, hanno seguito i fenomeni dai comuni pedemontani o dalle immediate vicinanze. Galleria fotografica di Turi Caggegi
Nessuna pausa per l’Etna: l’eruzione iniziata nella notte fra l’11 e il 12 maggio prosegue con ritmo costante scandito dai boati che, alle orecchie degli etnei, suonano come la grancassa di un batterista particolarmente ispirato. Semmai il gigante rifiata per poi riprendere a sbuffare e a spingere i suoi torrenti di lava con rinnovata energia.
Da ieri l’attività stromboliana non si è fermata un istante, seppur con emissione di cenere più o meno intensa. Anche la lava ha continuato ad incedere sul cammino già segnato da altri torrenti incandescenti. Durante la notte le esplosioni sono proseguite per la gioia dei tanti appassionati che, dalla fascia jonica-etnea, dai costoni della Valle del Bove o dalle immediate vicinanze del teatro eruttivo, hanno imprigionato le scie dei lapilli e i fronti lavici sulle memory cards di macchine fotografiche e videocamere.
Stamattina lo scenario si è presentato immutato. Nell’ultimo comunicato dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia si legge: “Le reti di monitoraggio hanno registrato alle ore 8,57 una colata di lava sommitale. Nel corso della notte è proseguita l’attività stromboliana al Nuovo Cratere di Sud Est (NCSE), accompagnata da discontinue, a tratti abbondanti, emissioni di cenere. La colata lavica che emerge dalla fessura eruttiva posta sul fianco nord-orientale del NCSE continua ad essere ben alimentata. Dalla tarda serata di ieri, un secondo flusso lavico percorre il pendio morfologico che raccorda la Valle del Bove con la Valle del Leone. La colata ha raggiunto e superato Monte Simone(2.082 metri s.l.m.), circondandolo da nord a sud. Il braccio lavico maggiormente alimentato scorre a sud di Monte Simone, dirigendosi verso la porzione centrale della Valle del Bove. Il fronte lavico più avanzato ha percorso circa 4,5 km e si trova a circa 1.800 metri di quota sul mare”.
Ma come evolveranno i fenomeni? Come sempre, mai azzardare previsioni quando di mezzo c’è l’Etna. D’altronde gli etnei lo sanno bene: “Decide a Muntagna”. Tutto il resto sono chiacchiere da social.
(Le immagini della galleria e del video sono di Turi Caggegi iEtna.it ©)
(15 maggio 2015)