Il trekker catanese onora con un trionfo i due anni da Phnom Penh: “Un’emozione dietro l’altra e in cui ogni tappa ha rappresentato una gara a se stante”
Il primo pensiero va a quanti lo hanno sostenuto nella sfida più dura, ma anche più bella: “Un ringraziamento speciale a chi mi ha supportato senza risparmiarsi. Senza di loro non avrei potuto farcela. Grazie a Manuela Pecorella, Rosario Pecorella, Giovanni Vitale, Antonio Stazza, Marco Prestipino, Antonio Mirulla, Luca Catania, Elena Cifali, Francesco Landolina. Una dedica speciale al mio caro zio in rianimazione”.
Rosario Catania, il trekker da guinness, scolpisce sul basalto il suo nome su un’altra straordinaria impresa: la sfida vinta dell’Etna Endurance UNESCO 2015, la prima edizione di una gara durissima in regime non stop, con attraversamento del territorio, dal mare alla cima, e dei territori delle riserve e delle aree UNESCO del catanese: Parco dell’Etna, Riserva dell’Oasi del Fiumefreddo, Barocco del Sud-Est Siciliano, Area Marina degli scogli dei Ciclopi e dell’Isola Lachea, Riserva della Timpa di Acireale.
È stato l’evento celebrativo per eccellenza del secondo anniversario dell’iscrizione dell’Etna fra i siti Patrimonio Unesco, promosso dal Parco dell’Etna e dal CEPES (Centro Etneo Promozione Eventi Sportivi), con partenza e conclusione dal Porto di Riposto poco prima delle 13 di domenica 21 giugno, dove Rosario è stato accolto dopo 27 ore e mezza di gara ininterrotta, dalla presidente del Parco Marisa Mazzaglia e dal sindaco di Riposto Vincenzo Caragliano, presente insieme all’assessore allo sport Antonio Di Giovanni.
Il trekker catanese, detentore del “Guinness World Record” di camminata nordica, ha chiuso dunque la sua impresa – 5 tappe per cinque discipline sportive diverse (nordic walking, mountain bike, trekking, running, canoa), 134 chilometri in tutto – a Marina di Riposto, sotto una pioggia scrosciante, con il tempo di 27 ore e 30 minuti, meno di quanto previsto nonostante le difficoltà notturne e il mare piuttosto agitato dell’ultima prova.
Etna Endurance UNESCO 2015 è iniziata alle 8 del mattino di sabato 20 giugno con la prima tappa di 8 chilometri, Porto di Riposto-Oasi del Fiumefreddo, coperta con la tecnica del Nordic Walking; a seguire, la scalata Fiumefreddo-Piano Provenzana, 33 km in mountain bike. Più complicato, come prevedibile, il seguito.
Alle 17 del 20 giugno ha avuto inizio la terza tappa: Piano Provenzana, Crateri sommitali, Rifugio Sapienza. Nonostante la fatica e un lieve attacco febbrile notturno, Rosario – accompagnato dalle guide del Parco Franco Emmi e Orazio Distefano e dai trekker che seguivano la sua impresa – ha completato intorno alle 22,30 il passaggio tra i versanti nord e sud dell’Etna e intorno a mezzanotte è arrivato al Rifugio Sapienza, dove è stato accolto dall’Amministrazione comunale di Nicolosi. Visibilmente provato ma felice, Rosario Catania ha voluto ringraziare le guide del Parco e le guide alpine dell’Etna per il fondamentale sostegno.
Da lì è iniziata la discesa verso Catania, con breve ristoro a Nicolosi, dove ad attenderlo c’era ancora il Sindaco Borzì. L’arrivo nel capoluogo all’alba, per celebrare il barocco UNESCO, con selfie di rito fra i monumenti più importanti del centro cittadino.
Nel l’ultima prova le condizioni del mare hanno imposto un cambio di programma. La tappa in canoa si è, infatti, svolta solo dal porto di Catania al porto di Acitrezza, mentre l’ultimo ultimo tratto è stato coperto di nuovo in mountain bike. Il traguardo di Riposto è stato tagliato mezz’ora dopo le 11, con due ore e trenta minuti d’anticipo sull’orario previsto, con grande festa per l’impresa conclusa.
“Una sfida inimmaginabile per me qualche anno fa – racconta Rosario Catania alla conclusione di Etna Endurance UNESCO 2015 – che oggi diventa realtà solo perché piccole barriere e limiti sono stati infranti o spostati in avanti . Un’emozione dietro l’altra e in cui ogni tappa ha rappresentato una sfida a se stante. Il momento più emozionante è stato lo scollinamento a 3150 metri con un tappeto nuvoloso sotto di noi e le debole luci dei paesi pedemontani che filtravano debolmente. Sopra le nuvole un tramonto mozzafiato con un quadro d’autore dipinto dal firmamento. Mi sono fermato ad assorbire il momento e ho pianto, liberando l’ansia della sfida, affidandomi alle guide più esperte che potessi desiderare, Franco e Orazio dell’Ente Parco. La tappa più difficile è stata la maratona notturna, che ha messo a dura prova le mie gambe; nonostante un rialzo termico, sono riuscito a raggiungere il mare.”
La testimonianza della guida del Parco dell’Etna Orazio Distefano, che lo ha seguito sul versante sud dell’Etna: “La tenacia di Rosaria Catania è stata davvero straordinaria, anche in condizioni e situazioni molto difficili, come la sua non brillante condizione fisica da un lato e dall’altro l’attraversamento della colata lavica dell’autunno scorso, che ha interrotto il collegamento tra i due versanti sud e nord dell’Etna, a quota 3000”.
La Presidente del Parco dell’Etna, Marisa Mazzaglia, presente alla partenza e all’arrivo e in diverse altre fasi, ha sottolineato: “Abbiamo voluto celebrare il secondo anniversario dell’iscrizione dell’Etna nella World Heritage List attraverso una serie di eventi legati alla nostra ‘casa comune’, eventi che esaltano lo strettissimo connubio tra sport e natura, come è Etna Endurance Unesco: un abbraccio alla grande bellezza del territorio etneo, che significativamente non è circoscritto solo al perimetro del Parco dell’Etna, grazie al tributo del grande recordman Rosario Catania.”
(22 giugno 2015)