Venerdì 10 maggio, a partire dalle ore 9:30 presso la sede dell’Acquedotto Pugliese S.p.A. a Bari (Via Salvatore Cognetti, 36), si terrà il workshop conclusivo del progetto MYBURP (Modulation of hYdrology on stress BUildup on the IRPinia Fault) dal titolo “Acqua e terremoti in Appennino: un legame indissolubile”
La ricerca, finanziata dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) nell’ambito del progetto “Pianeta Dinamico”, ha studiato l’effetto dell’idrologia superficiale sui processi di accumulo di sforzo sulle faglie sismogenetiche dell’Appennino, ovvero quelle faglie in grado di generare terremoti.
Nato dall’osservazione di una forte componente stagionale nella deformazione e nella sismicità lungo la Faglia Irpina, (la stessa responsabile del forte terremoto di magnitudo Ms 6.9 del 23 novembre 1980), il progetto MYBURP ha coinvolto ricercatori dell’Osservatorio Nazionale Terremoti (ONT) dell’INGV e delle Sezioni Roma1 e Irpinia dell’Istituto, e ha potuto contare sulla collaborazione esterna del Dipartimento di Geoscienze dell’Università degli Studi di Padova, del Dipartimento di Fisica dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e della società Acquedotto Pugliese S.p.A., infrastruttura pubblica di approvvigionamento idrico-potabile della regione Puglia, il cui contributo è stato particolarmente importante per la caratterizzazione della componente idrologica superficiale.
“Il progetto MYBURP ha previsto un approccio multidisciplinare, coinvolgendo esperti in geodesia, sismologia e geochimica, per sondare la risposta del sistema di faglie dell’Irpinia alle modulazioni di sforzo causate dalle fasi di ricarica degli acquiferi carsici regionali e, attraverso misure strumentali, ha contribuito alla caratterizzazione delle proprietà frizionali, elastiche e idrologiche delle faglie sismogenetiche”, spiega Nicola D’Agostino, ricercatore dell’ONT-INGV e coordinatore del progetto. “L’incontro conclusivo che abbiamo organizzato a Bari è stato quindi pensato come una manifestazione divulgativa volta a illustrare le motivazioni scientifiche che hanno ispirato il progetto e i principali risultati che abbiamo ottenuto nel periodo della nostra ricerca, tra il 2021 e il 2023”.
Sarà possibile seguire l’evento anche da remoto collegandosi al seguente link.
Rappresentazione schematica del ruolo degli effetti idrologici superficiali sulla deformazione e sismicità in Appennino.