C’è tutta la storia artistica e professionale della formazione composta dai tre fratelli di Canicattini Bagni, tra le più longeve del panorama jazzistico italiano, nel concerto in programma venerdì 3 settembre al Parco Trinità Manenti per “Etna jazz Festival”
Ha preso il via al Parco Trinità Manenti di Mascalucia con un concerto di altissima levatura la prima edizione di “Etna jazz Festival”, un ciclo di quattro concerti organizzati dall’Associazione culturale Musikante con il supporto del Comune di Mascalucia, del Ministero della Cultura e della Regione Siciliana, sotto la direzione artistica di Antonio Petralia, batterista jazz e organizzatore di eventi di successo come Ursino Jazz Festival, Battiati Jazz Festival, Gravina in jazz, Milo jazz & wine festival e Ciminiere in jazz.
Dopo la scoppiettante inaugurazione affidata al Rosario Di Leo New Quartet con l’anteprima del loro ultimo disco “Homotempus”, in uscita ad ottobre, venerdì 3 settembre sarà la volta di una delle più longeve formazioni del jazz italiano, l’Amato jazz Trio. Composta dai fratelli canicattinesi Elio, Alberto e Loris Amato, da oltre quarant’anni sulla scena internazionale del jazz, presenteranno all’anfiteatro di Mascalucia un concerto che racchiude la summa della loro cifra stilistica. Proporre in un unico concerto il lungo percorso stilistico ed artistico dell’Amato jazz Trio non è certo possibile, ma le innumerevoli reminiscenze musicali presenti in ogni brano e il loro modo di improvvisare, lascia uscire l’aspetto più evidente del trio, ovvero quella capacità di creare nell’immediatezza un clima jazz riconoscibile e proprio. Questa sintesi stilistica mette insieme temi originali e alcuni standard, sempre interpretati secondo l’umore del momento e tessendo comunque una forma complessiva sempre in divenire. Chi volesse scorgere nella musica del trio una qualsiasi simmetria rimarrebbe spiazzato, e ciò conferma che la caratteristica tipica dell’Amato Jazz Trio è la totale libertà creativa nelle improvvisazioni. Restano indubbiamente riconoscibili alcuni aspetti jazzistici come la scansione ritmica e le linee melodiche politonali del trombone, del pianoforte e del contrabbasso.
L’Amato Jazz Trio prende forma nel 1979 in Sicilia, a Canicattini Bagni. I fratelli Elio, Alberto e Sergio suonano insieme sin da bambini. I primi anni d’attività si svolgono in ambito locale, ma dal 1985 al 1987 suonano in apertura per musicisti come Betty Carter, Muhual Richard Abrams e Wynton Marsalis. La svolta è nel 1988 quando vincono a Milano il concorso dedicato ai nuovi talenti, il Jazz Contest. Come premio hanno la possibilità di incidere il loro primo disco intitolato Jazz Contest 88. Il gruppo suona ovunque e nel 1990 pubblica il secondo disco intitolato Filly mood, che ottiene grandi riconoscimenti. Segue Came the maiden bright, un disco importante perché al trio si affianca il sassofonista Sandro Satta, con il quale terranno diverse tournée. Nel 1994 pubblicano Evening star does shine, con Umberto Fiorentino alla chitarra. Il gruppo è ormai affermato e gli inviti ai festival non mancano. Intanto proseguono le pubblicazioni dei dischi con notevoli composizioni scritte di loro pugno. Tre anni dopo danno alle stampe, questa volta in quartetto con Rino Cirinnà al sax, l’album Anturium. Quest’ultimo lavoro dà loro un’enorme visibilità permettendogli di esibirsi nei jazz club e festival più importanti d’Italia. Nel 2001 registrano il disco più importante, intitolato Tristano. L’album doppio, eseguito in trio, viene pubblicato nel 2004 ed è dedicato a Sergio Amato, scomparso prematuramente l’anno prima. Nello stesso anno nel referendum Top jazz di “Musica Jazz” l’Amato Jazz Trio si piazza ai primi posti come miglior formazione. Nel 2005 il trio ritorna sulle scene, con il più piccolo della famiglia Amato, Loris, alla batteria, con un concerto per Radiotre Suite in cui festeggiano i venticinque anni di attività. Seguono una serie di concerti e ricevono il Siciljazz Award. Il gruppo riprende a pieno ritmo l’attività esibendosi nei festival più importanti.
Sabato 4 settembre “Etna jazz Festival” prosegue con l’Angelo Di Leonforte Trio che presenterà il progetto “This to will pass”, pubblicato nel 2018 e considerato da alcuni critici una delle più belle sorprese di questo decennio musicale. Sul palco, al fianco del talentuoso pianista ennese, Alberto Fidone al contrabbasso e Peppe Tringali alla batteria.