“Aci e Galatea ma la colpa fu di Polifemo”, la leggenda reinterpretata da Ezio Donato, in scena uno straordinario Pippo Pattavina

Un poliedrico Pippo Pattavina nei panni di Polifemo innamorato, a tratti ingenuo, a tratti primitivo. Sullo sfondo dei Faraglioni di Acitrezza, la cui leggenda narra siano stati lanciati dal Ciclope ad Ulisse in fuga che lo aveva accecato, e con accanto la bellezza del Maniero Normanno, Piazza Castello di Aci Castello ha ospitato domenica sera lo spettacolo “Aci e Galatea ma la colpa fu di Polifemo” nell’ambito delle iniziative rientranti nel programma “Aci Castello 2024: estate tra mito, arte e cultura”.

Il mito di Aci e Galatea decantato in una versione inedita, scritto e diretto dal maestro Ezio Donato, anche lui sul palco nel doppio ruolo di Tèlemo e del pittore francese Jean Houël che riportò la leggenda del pastorello Akis, in latino Aci e della ninfa Galatea nel suo “Voyage pittoresque des isles de Sicile” grazie all’incontro con notabili e con la gente che fece nel corso del Grand Tour in Sicilia nel 1779, visitando tra le città anche Acireale.

Un Polifemo quello che il regista racconta che si allontana dai poemi omerici, sanguinario e brutale, ma si avvicina a quello descritto dal poeta greco di Sicilia, Teocrito nei suoi Idilli, poi ripreso in latino da Ovidio nelle Metamorfosi ed ancora dal poeta spagnolo Luis De Gòngora in “Fabula de Polifemo y Galatea” piccolo poemetto barocco e infine da Salvatore Quasimodo nel suo libretto per l’opera lirica “L’amore di Galatea”, andata in scena al teatro Massimo di Palermo nel 1964.

Tutte le diverse sfaccettature del Ciclope, da quello innamorato, incapace di gestire i suoi istinti per amore sono stati colti da Donato che si è avvalso della maestria dell’attore Pattavina, incantando il pubblico presente in piazza.

Ad interpretare la ninfa Galatea, il soprano Francesca Laganà, accompagnata dai musicisti Angela Minuta all’arpaLoredana Sollima al flauto e Filippo Fasanaro alle percussioni, che hanno suonato e cantato alcuni passi della famosa serenata composta da George Friedrich Handel dal titolo “Aci, Galatea e Polifemo”. Direzione musicale a cura di Carmen Failla. 

Al di là di come la leggenda sia stata raccontata dai poeti, comunque siano andate le cose una cosa è certa: il nome Aci con la sua prodigiosa trasformazione in fiume, vive nel racconto da quasi 3.000 anni e ancora rappresenta uno dei miti fondativi di molti paesi della costa orientale della Sicilia. La cultura dunque ha dominato nella prima parte della serata di domenica; nella seconda parte la musica è stata la protagonista con l’esibizione della band catanese “Moonstorm”, nata nel 2018, che ha intrattenuto il folto pubblico in piazza con brani pop – rock e pezzi inediti scritti dai quattro ragazzi.

Una serata spettacolare – afferma l’assessore al Turismo e Spettacolo Giusi Agosta – vedere una piazza colma di gente partecipare ai vari spettacoli che spaziano dalla musica al teatro, ci rende soddisfatti e ci fa capire che siamo sulla giusta strada nel raggiungere il nostro obiettivo, ovvero valorizzare le icone del nostro ameno territorio, il mito di Polifemo, Aci e Galatea e i luoghi di Trezza, ambientazione del capolavoro del Verga.

I prossimi appuntamenti di “Aci Castello 2024: estate tra mito, arte e cultura” saranno:

  • 27 agosto Aci Castello, Piazza Castello ore 21: teatro “Miciu e Cirano sulla luna” di Giuseppe Lazzaro Danzuso
  • 30 agosto Acitrezza Scalo di Alaggio ore 21: cortometraggio “Cuore non mente” di Francesco Pellegrino. A seguire concerti di The Jackhammer con Alfio Leonardi e della band “Ita Rock” con i successi della musica italiana.
  • 02 settembre Acitrezza Scalo Alaggio: concerto “Gruppo Folk Etna”. A seguire proiezione del cortometraggio “Cola”.

A promuovere il tutto l’Assessorato al Turismo e Spettacolo retto da Giusi Agosta, con il supporto del Comune di Aci CastelloEco Museo Riviera dei CiclopiAci Castello Terra dei Ciclopi e Pro Loco Riviera dei Ciclopi.

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