Gli imprenditori agricoli under 35 resistono alla crisi provocata dall’attuale pandemia. Nonostante le innumerevoli difficoltà, continuano a far crescere le proprie aziende, rispettando l’ambiente e proponendo soluzioni alternative in linea con i tempi. Nel 2020, secondo il report annuale stilato da Coldiretti, si è registrato un boom di giovani imprenditori agricoli. Rispetto a 5 anni fa, infatti, c’è stato un aumento del 14% di under 35 che hanno deciso di avviare un’azienda agricola.
Martino Allegra è un imprenditore agricolo di 28 anni. Coltiva piante aromatiche in un terreno che si trova alle falde dell’Etna. Produce principalmente origano, maggiorana, timo, salvia, rosmarino e peperoncino.
“Ho aperto la mia azienda agricola nel 2018. Ho acquistato infatti un terreno abbandonato alle falde dell’Etna, precisamente a Pedara, paesino di 14 mila abitanti“. Inizia così la storia di Martino, intervistato dall’agenziaDire.
“In questo terreno– spiega- ho deciso di iniziare a produrre ciò che nella mia terra cresce spontaneamente: le piante aromatiche. Le coltivo seguendo i criteri della sostenibilità ambientale. Sono un agronomo e metto in pratica quotidianamente ciò che ho studiato. Avere una mia azienda agricola è stato il sogno di una vita, la mia ambizione principale. E non è una passione che deriva da una storia familiare. Sono stato io a voler fortemente avviare questa attività, i miei genitori fanno tutt’altro“.
“La mia è un’azienda giovane. Tuttavia– spiega Martino- è da alcuni mesi che la mia produzione si rivolge anche al mercato estero. Alcuni Paesi stranieri, infatti, sono privi delle nostre piante aromatiche poiché non crescono in modo spontaneo nelle loro terre. I miei aromi sono racchiusi in confezioni che hanno l’etichetta in doppia lingua, in questo modo posso promuovere il made in Italy in diverse parti del mondo. Di certo non possiamo parlare di una vendita massiccia, ma l’obiettivo primario è iniziare a farsi conoscere anche al di fuori dei confini nazionali e nel mio piccolo ci sto riuscendo“.
“L’attuale crisi pandemica ha colpito gravemente la ristorazione. La mia produzione si rivolge principalmente a questo settore. Nonostante le chiusure obbligate ho cercato di porre rimedio facendomi conoscere. La comunicazione e la visibilità sui social mi hanno consentito di crescere e di avere nuovi partner anche a livello commerciale“, racconta con entusiasmo il 28enne.
“Il boom di nuovi imprenditori agricoli under 35 che si è registrato nel 2020, come evidenziato dal rapporto annuale di Coldiretti, non mi sorprende. Ritornare alla terra, soprattutto in questa situazione attuale, è un passo obbligato e può essere una occasione per far crescere professionalmente giovani in cerca di occupazione“, conclude.
Fonte: Agenzia DIRE