“Storia dell’Enogastronomia Siciliana. Da Polifemo alla patria alimentari” il nuovo libro di Mario Liberto che ricostruisce l’evoluzione della cucina siciliana attraverso i secoli, mettendo in risalto la tradizione enogastronomica dell’isola, dalle sue origini più antiche fino alle dinamiche contemporanee
“Testa e cuore” è il canto per una pace possibile di Lello Analfino, una poesia urbana di protesta potente e senza compromessi, un manifesto crudo e tagliente di una società intrappolata da un sistema che schiaccia chiunque resti indietro
L’11 marzo il jazz club catanese ospita l’incontro che attraverso l’esempio straordinario del leggendario jazzista francese, che inventò un genere partendo dalla disabilità parziale di una mano, sottolinea come l’arte possa trasformare i limiti in possibilità…
Il prossimo lunedì 10 marzo, presso il Museo della Fabbrica del Monastero dei Benedettini di Catania, sarà inaugurata la mostra “Lo studio dell’Etna – Tra strumenti e rappresentazioni” curata dall’Università di Catania in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
Uno studio dell’INGV ha evidenziato, su alcune dune marziane, la comparsa stagionale di acqua che potremmo aver osservato per la prima volta allo stato liquido
È stato appena pubblicato sulla rivista scientifica “Communications Earth and Environments” di Nature, lo studio Causal processes of shallow and deep seismicity at Campi Flegrei caldera, condotto da un team di ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). I risultati rappresentano la prima applicazione di tecniche di machine learning (ML) all’analisi della sismicità del sistema vulcanico situato a Nord-ovest della città di Napoli
Sabato 1 marzo 2025, alle ore 18.30, nell’Auditorium dell’Istituto Sacro Cuore, in via Milano 47 a Catania, si terrà il Recital di chitarra di Ahmet Kanneci – Salvatore Daniele Pidone, organizzato dal Centro culturale e musicale Antonio Lauro in collaborazione con il Centro culturale e teatrale Magma e con la Fondazione Alirio Diaz
Un luogo bello è il frutto di una ricerca di cinque anni in un territorio duro e difficile, in cui l’autore vive, a cui sono seguiti altri quattro anni di prove, selezioni, sperimentazioni, ricerche, legate alla scelta dei materiali e del formato, alla costruzione della sequenza, alla progettazione grafica, tutti aspetti strettamente connessi con il lavoro che contiene anche quattro brevi testi di quattro autori differenti (due calabresi e due non calabresi) che aggiungono ingredienti alla narrazione e non sono mai didascalie delle immagini