A scoprire migliaia di lettere mai consegnate è stato il gruppo speleologico del Club Alpino Italiano
Una scoperta davvero incredibile quella effettuata dal gruppo speleologico del Club Alpino Italiano di Catania, nel corso di una escursione in una grotta ricadente in territorio di Belpasso. All’interno di una cavità lavica, la “Grotta della Dinamite”, in via Pettirosso al Villaggio delle Ginestre, gli speleologi hanno infatti rinvenuto non un reperto di interesse archeologico, bensì una grande quantità di posta, attualissima, mai recapitata ai legittimi destinatari residenti nei comuni di Misterbianco, Mascalucia, Gravina, San Gregorio, Paternò, Aci Bonaccorsi. Dunque un giallo da chiarire e che punta l’indice nei confronti di qualche postino forse inadatto per un mestiere così importante e che tocca da vicino la vita dei cittadini. Fra la corrispondenza, infatti, vi è una grande quantità di missive spedite da enti quali Agenzia delle entrate, istituti di credito, acquedotti, etc.
Il gruppo speleologico del Cai ha segnalato la situazione al sindaco Daniele Motta, che si è recato sul posto per un sopralluogo insieme alla Polizia municipale e all’assessore all’Ecologia, Salvo Pappalardo.
«Si tratta di un fatto di una gravità impressionante – commenta Motta – per il criminoso inquinamento ambientale che coinvolge stavolta una cavità lavica, quindi proprio in un luogo di pregio naturalistico che caratterizza il nostro territorio. Inoltre desta preoccupazione anche il contenuto della microdiscarica: corrispondenza varia, riconducibile ad operatori privati, occultata nella grotta e quindi mai recapitata. Dal generico controllo di oggi, fatto a campione, risultano lettere di ogni genere, anche comunicazioni importanti indirizzate a cittadini di che non hanno mai ricevuto questa corrispondenza. Belpasso non sarebbe danneggiato poiché la corrispondenza sarebbe diretta in altri comuni, ma resta il grave reato di tipo ambientale consumato nel nostro territorio. L’accaduto – conclude il primo cittadino – è stato già denunciato formalmente alle autorità competenti che accerteranno le responsabilità, mentre il Comune si riserva di fare ulteriori verifiche e assumere i necessari provvedimenti per la tutela dell’ambiente».