Taglio del nastro inaugurale per l’itinerario 786 che ha inizio nel centro cittadino e che si conclude a 1.300 metri dove è in corso il restauro di un rifugio
È stato inaugurato ieri mattina, in contrada Gattaino a Belpasso, il nuovo Sentiero CAI 786 che collega il centro al rifugio di Monte Manfrè: un itinerario di straordinario pregio naturalistico ed antropologico lungo circa 15 chilometri ideato e tracciato dalla locale sezione del Club Alpino Italiano e finanziato dal Comune di Belpasso. Durante la conferenza stampa di presentazione sono intervenuti, insieme al sindaco Carlo Caputo: il Presidente del Parco dell’Etna, Marisa Mazzaglia; il vicesindaco, Giuseppe Zitelli; il Presidente del CAI Belpasso, Pietro Sambataro; il presidente del CAI Sicilia, Giuseppe Oliveri. A moderare il dibattito è stata Maria Gabriella Leonardi, socia del CAI belpassese.
“Abbiamo fortemente voluto e finanziato – ha detto il sindaco Carlo Caputo – il sentiero per Monte Manfré che, grazie alle idee ed allo straordinario lavoro del CAI, finalmente è divenuto realtà: una nuova realtà che si inserisce perfettamente nel nuovo corso dell’urbanistica belpassese. Nelle prossime settimane il Consiglio comunale si esprimerà sulle direttive relative al nuovo PRG: un documento di grande importanza che ridisegna una Belpasso più sostenibile, all’insegna dei parchi e del verde pubblico.”
Un folto pubblico di appassionati di montagna ha ascoltato le parole di Marisa Mazzaglia, che ha illustrato i progetti del Parco dell’Etna in relazione alla sentieristica etnea, e le relazioni di Pietro Sambataro e Giuseppe Oliveri sullo stato dell’arte dei percorsi e dei sentieri a livello locale e regionale. Al termine della conferenza è avvenuto il breve spostamento presso il punto di partenza del sentiero, posto in via Giovanni Paolo II (circonvallazione), dove si è svolto il taglio del nastro: è seguita una breve escursione guidata dai membri dell’Associazione Contrada Gattaino che ha percorso un primo tratto del sentiero, che termina la propria corsa presso l’area demaniale di Monte Manfrè dove è in corso il restauro del rifugio montano.
Nel primo tratto, il sentiero mostra le torrette di Contrada Gattaino. Poi inizia la scalata verso la lava del 1669, la grotta “Ampudda” e l’area del Santuario della “Madonna della Roccia”. Si ammirano diversi segni della civiltà contadina che utilizzava la pietra lavica a secco come materiale per costruire i muretti e i ricoveri a “a secco”, oltre che i terrazzamenti per insediare la colture e le altre torrette ben visibili nella zona di “Cisterna Regina”. Nella parte alta, la traccia scopre la “Grotta d’Angelo” e Monte San Leo, sino alla conclusione a Monte Sona e Monte Manfré, sempre in territorio di Belpasso. L’escursione (con dislivello 533-1.333 metri sul livello del mare) è lunga 13 chilometri e potrà essere svolta a piedi, in circa sei ore, in bici o a cavallo.
(7 settembre 2015)