Dopo aver eseguito lavori in casa di uno dei due, alla richiesta del compenso era stato minacciato
In esito ad indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Catania, i Carabinieri hanno hanno arrestato due persone originarie di Biancavilla: Salvatore Gioco, di 28 anni e Alfio Mauceri, di 38. I due sono ritenuti responsabili del reato di estorsione, aggravata dal metodo mafioso (art. 7 del D.L. 152/91, oggi art. 416 bis 1 c.p.), perché, in concorso tra loro, avevano minacciato un imprenditore locale che aveva eseguito dei lavori nell’abitazione di Gioco. L’imprenditore non aveva ricevuto alcun acconto per i lavori svolti ed avendo sollecitato il legittimo pagamento, era stato pesantemente minacciato ed invitato a non reiterare le richieste: nella eventuale circostanza i due gli avrebbero “spaccato la faccia”; nel caso avesse denunciato l’accaduto ai Carabinieri, altre persone lo avrebbero massacrato e i locali dell’attività sarebbero stati bruciati.
La Procura della Repubblica di Catania, in esito ad indagini delegate alla Stazione Carabinieri di Biancavilla, aveva disposto il fermo dei due malviventi. Il fermo non veniva convalidato dal G.i.p. del Tribunale di Catania, di talché la Procura della Repubblica presentava appello al Tribunale di Catania – Quinta Sezione Penale, che emetteva nei confronti di Gioco e di Mauceri ordinanza di custodia cautelare in carcere, confermata dalla Corte di cassazione in data 20.06.2018.
Il primo arrestato, in particolare, è ritenuto esponente di spicco del clan “Toscano – Tomasello – Mazzaglia”, attivo nel comune di Biancavilla (CT) e considerato articolazione della famiglia catanese “Santapaola-Ercolano”. Gioco, in quanto sorvegliato speciale, risponderà anche dell’aggravante prevista dal codice antimafia. Lo stesso Gioco Salvatore, inoltre, in data 19 Marzo 2018 veniva tratto in arresto dalla Stazione Carabinieri di Biancavilla per il reato di associazione mafiosa in esecuzione di ordinanza di misura cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catania.
I riscontri investigativi svolti, caratterizzati anche da attività di riprese video, hanno permesso di ricostruire minuziosamente l’azione estorsiva. L’indagine, svolta a seguito delle operazioni “Onda d’Urto”, “Reset” e “Ambulanze della Morte”, evidenzia ancora una volta la vicinanza della Procura delle Repubblica di Catania e dell’Arma dei Carabinieri alla cittadinanza di Biancavilla e sottolinea altresì la serrata attività investigativa finalizzata a infrangere il muro d’omertà ancora presente nella provincia catanese.
Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria gli arrestati sono stati tradotti presso la casa circondariale di Catania.