Zignale e Ipsale, cosa può essere? Zignale e Ipsale uniti, insieme, può essere cabaret: lo smilzo-spalla e il piccoletto-parla-assai. Oppure anche due personaggi dei cartoni…
Passarono un bel po’ di anni, dopo quella sera d’inverno della non-nevicata elegante a Tremestieri, senza che di Santo Paternostro si leggesse traccia, nemmeno a spiare nelle ore più improbe gli incontri più riservati d’a Signura
Fermo Arcidiacono fu trovato con le sopracciglia inarcate verso il cielo e gli occhi spalancati, che dovevano aver fissato la morte, colpendola ai nervi. Perché, dopo averlo colto nell’ultima, crassa risata sull’ecclesiastica uscita di scena di Santo Paternostro, la morte dovette rimanere irritata dal fatto che Fermo continuasse a ridere, nonostante se lo stesse portando.
Santo parlava bene, in pubblico argomentava senza sbavature, scriveva articoli approfonditi e interessanti sul periodico locale. Era piccolo di statura, lo sguardo vispo, pochi capelli: quasi uno gnomo moderno. Attento e sensibile ai fatti e alle persone, un giorno di primavera, in un pomeriggio di grande, inusuale, caldo, Santo produsse qualcosa di inedito…
Era un pomeriggio lentissimo di metà aprile di tanto tempo fa, quando a Delfo si ruppe il filo di pazienza che lo teneva ancora fermo a pancia in giù sulla terra, a tirare…
Le strade di questo mondo finivano. Erano molti i punti di stacco tra l’asfalto e la terra del bosco, o la sciara subito – qualcosa che spalancava un pensiero di libertà e di scelta. Irresistibile per ogni ragazzo, soprattutto se…