di Luigi Lino e Nuccia Di Franco

‘U aranàtu

Si tratta di un “bellissimo” rettile, che in dialetto locale è chiamato “aranàtu” per le sue squame maculate di rosso-mattone, simile al colore dei chicchi della melagrana. E’ presente sull’Etna come in ogni dove e anche nei centri urbani della Sicilia orientale: il suo areale coincide con le nostre regioni più meridionali e si spinge fino a Malta, Grecia e Turchia.

Colubro Leopardino, foto ©Grazia Muscianisi di Pro Natura Catania e Ragusa

In realtà il suo vero nome è Colubro leopardino (Zamenis situla, Linneo 1758),  un serpente – lungo fino a 80-100 cm; la femmina può arrivare a 120 cm –  del tutto innocuo, con la testa fortemente “disegnata” di rosso; gli occhi rotondi con l’iride arancio-rosso. Questo rettile è molto mite e sfuggente, ma è spesso scambiato per la pericolosa vipera e quindi può fare una brutta fine, quando non vengono allertati i Vigili del Fuoco o degli appassionati della natura che intervengono per prendere l’intruso e destinarlo nuovamente alla libertà.

Recentemente questa specie è stata inserita nella Convenzione di Berna ed è considerata a rischio. L’alimentazione è quasi del tutto concentrata su topi e lucertole, preferite dagli esemplari giovani. Tra agosto e settembre nascono i piccoli da 2-5 uova.

Luigi Lino. Nato il 28 luglio 1940 a Catania dove risiede e ha sempre svolto la sua attività di naturalista. Impegnato nel mondo protezionistico a cominciare dal 1976 con il WWF Italia per passare nel 1988 in altra associazione siciliana, da dove è approdato in Pro Natura Catania e Ragusa. Ha contribuito a realizzare alcuni musei naturalistici a Caltagirone (CT) e Comiso (RG) e ha realizzato – insieme all’ornitologo Angelo Priolo – il museo civico di Scienze naturali di Randazzo (CT), di cui è il curatore. E’ tutor di numerose tesi di laurea per il progetto formativo dell’Università degli Studi di Catania. Lino ha percorso a piedi le coste italiane del mare Adriatico per documentarne la natura, come ha fatto per i corsi del Simeto, del Dittaino e dell’Alcantara e ha collaborato col Centro Studi Cetacei di Milano e col prof. Argano de ‘’La Sapienza’’ di Roma sulle tartarughe di mare. E’ stato promotore di parchi e riserve naturali in Sicilia, è accorso dopo l’esplosione di un cratere sull’Etna nel 1979 insieme al vulcanologo Romolo Romano e ha partecipato attivamente all’emergenza Etna 1983. Ha ricevuto riconoscimenti e premi da numerosi enti pubblici e associazioni.

Nuccia Di Franco. Nata il 22 luglio 1947 a Leonforte (EN), dove ha conseguito la maturità classica. Nel 1965 si è trasferita a Catania per frequentare il corso di Lingue e letterature straniere moderne della facoltà di Lettere e Filosofia. Tra il 1976-2006 ha svolto l'attività di insegnante di inglese nelle Scuole Medie Superiori di diverse località siciliane. Insieme al marito, il naturalista Luigi Lino, si è impegnata per l'istituzione di parchi e riserve naturali in Sicilia. Nel 1984 ha organizzato la mostra sull'istituendo parco naturale dell'Etna a New York nella sede dell'ICE - Istituto per il Commercio Estero. Ha pubblicato, con l'agronomo e storico Elio Miccichè, Catania allo Specchio (1992) e Palermo allo specchio (1996). Ha collaborato per oltre trent'anni al quotidiano "La Sicilia" di Catania e a numerose pubblicazioni naturalistiche regionali e nazionali. Attualmente è presente con articoli di varia umanità nel sito webwww.tanogabo.com, tra gli inviati speciali.
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