Ha rpeso il via a Nicolosi la terza edizione dei lavori promossi dall’Istituto di Vulcanologia di Catania dedicati a uno dei padri fondatori della vulcanologia moderna, già direttore dell’Istituto Internazionale di Vulcanologia
Ha preso il via a Nicolosi la terza Conferenza “Alfred Rittmann”, presso il Centro Congressi di Via Monti Rossi, che si concluderà venerdì. Sono oltre 200 i vulcanologi partecipanti all’evento allestito dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Catania e dall’Associazione italiana di vulcanologia, con il supporto del Comune di Nicolosi e della Funivia dell’Etna, per confrontarsi sui recenti sviluppi delle attività di ricerca e monitoraggio e su tematiche riguardanti prevenzione e pericolosità vulcanica in Italia, uno dei primi paesi al mondo per numero di abitanti esposti al rischio vulcanico insieme all’Islanda. L’iniziativa, che rappresenta l’incontro biennale della comunità vulcanologica italiana, rilancia, nello spirito e negli intenti, la vecchia tradizione dei meeting promossi annualmente dal Gruppo Nazionale per la Vulcanologia fino al 2004.
“Giunta oramai alla sua terza edizione”, spiega il direttore dell’Osservatorio Etneo dell’Ingv, Eugenio Privitera, “la Conferenza è l’occasione per promuovere e favorire il dibattito scientifico sui recenti sviluppi delle attività di ricerca e monitoraggio, nell’ambito della vulcanologia italiana e su tematiche di pericolosità, queste ultime di grande interesse per la Protezione Civile”.
Il convegno, dedicato ad Alfred Rittmann, uno dei padri fondatori della vulcanologia moderna nonché direttore del già Istituto internazionale di vulcanologia, fondato a Catania dal Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e dall’UNESCO, poi Sezione di Catania dell’Ingv, è dedicato a dottorandi e giovani ricercatori che con il loro studi contribuiscono allo sviluppo della vulcanologia (geologia delle aree vulcaniche, magmatologia, geochimica, geofisica, modellistica fisica dei processi vulcanici, vulcanologia e petrologia sperimentale).
“La Conferenza Rittmann si conferma, ancora una volta, uno degli appuntamenti di spicco della comunità vulcanologica italiana”, afferma il Presidente dell’Ingv, Stefano Gresta. “I sempre maggiori sviluppi delle attività di ricerca e monitoraggio vulcanico hanno consentito in questi anni un ulteriore rafforzamento della posizione di leadership a livello mondiale dei nostri ricercatori e hanno permesso di contribuire efficientemente al Sistema Nazionale di Protezione Civile di cui l’Ingv fa parte. Compito primario dell’Istituto, soprattutto in una fase storica come l’attuale, è fare ricerca scientifica come produzione e avanzamento della conoscenza in questo settore, senza prescindere dall’impegno nella valorizzazione dei risultati ottenuti da giovani ricercatori, molti dei quali, purtroppo, a tempo determinato”.
La manifestazione, che ha avuto il patrocinio del Parco dell’Etna, sarà articolata in una parte introduttiva e 4 sessioni tematiche, all’interno delle quali saranno presentati anche dei poster. E’ prevista inoltre, la visione di alcuni film-documentario di G. Tomarchio e F. Villa e di un video prodotto dal laboratorio di Aerogeofisica dell’Ingv – Roma 2 con riprese aeree dell’Etna.
“Ampio spazio sarà dato ai giovani i quali parteciperanno gratuitamente e rappresentano più del 50% dei partecipanti”, aggiunge Privitera. “Un cospicuo numero di lavori presentati alla Conferenza sono frutto dei risultati ottenuti da giovani ricercatori”.
Nell’ambito della Conferenza saranno assegnati due riconoscimenti: la “Medaglia Fratelli Gemmellaro” a Renato Cristofolini, già ordinario di Vulcanologia dell’Università di Catania, vulcanologo di fama internazionale che ha dedicato la vita allo studio dell’Etna; la “Medaglia A. Rittmann” a un giovane ricercatore che si è particolarmente distinto nel campo delle scienze vulcanologiche; e, infine, un premio del valore di 3000 euro, offerto dal Comune di Nicolosi, per partecipare ad attività congressuali e/o stage di perfezionamento. Ampio risalto sarà dato all’Etna, sorvegliato speciale, che dal 2013 è Patrimonio dell’Unesco.
(28 ottobre 2014)