“Controesodo” il nuovo progetto del mecenate Antonio Presti dedicato alle comunità dei parchi dell’Etna e dell’Alcantara

Controesodo” è il nome del nuovo progetto del mecenate Antonio Presti, ma è anche l’equazione etica di una contemporaneità che si rifugia nell’omologazione del pensiero globale; un movimento sociale che deve trovare nelle nuove generazioni la restituzione della Bellezza dei luoghi; l’unione di intelligenze che sfuggono alla forza centrifuga dell’esodo e che ritrovano il futuro nel valore universale di essere comunità.

Con questo pensiero, che si anima della spiritualità del Cantico delle Creature di San Francesco, il presidente della Fondazione Fiumara D’arte – per i prossimi 20 anni e per la consegna al futuro di questo grande patrimonio della Sicilia – innesta sull’Etna e sulla Valle dell’Alcantara la sua nuova visione etica ed estetica per fronteggiare una delle più grandi emergenze di questo presente: la desertificazione dell’anima e di quei territori che oggi soffrono l’asfittica parabola discendente della modernità. Basti pensare a quei due milioni di cittadini del Mezzogiorno costretti a emigrare negli ultimi due anni e a oltre 1 milione di siciliani che – secondo gli ultimi dati di Svimez – entro 50 anni abbandoneranno la nostra Isola.

Sull’asse antropologico e sociologico che vede scorrere intere comunità di giovani verso luoghi “altri” dalla Sicilia, con uno sradicamento e un distacco che annulla ogni futuro, Antonio Presti ha deciso di infondere Luce sui valori dell’identità e dell’appartenenza, restaurando la forza della specificità e il valore della conoscenza come strumento di unione e di relazioni maieutiche. Per mesi oltre 30mila abitanti e 3mila studenti di undici comuni che si nutrono della forza della Grande Madre Etna e del fiume Alcantara che nasce dai Nebrodi, sono stati protagonisti di un processo creativo condiviso, con laboratori fotografici che hanno immortalato sguardi, emozioni, passioni per diventare installazioni dell’anima e battezzare le comunità con le parole del Santo d’Assisi. L’obiettivo del “Controesodo” – che ha coinvolto i comuni di Piedimonte Etneo, Randazzo, Linguaglossa, Castiglione di Sicilia, S. Alfio, Milo, Malvagna, Motta Camastra, Graniti, Gaggi e Francavilla – è quello di rivitalizzare il presente grazie alle più solide agenzie educative, in primis la famiglia e la scuola, rinsaldando i legami con la natura e il paesaggio, le reti delle persone e le infrastrutture identitarie delle comunità.

«Dopo il riconoscimento internazionale della Fiumara d’Arte e del Museo Albergo Atelier sul Mare Valle dell’Halaesa Parco dei Nebrodi, nei 40 anni di impegno civile, solitudini culturali e battaglie istituzionali, che grazie al valore politico della Bellezza hanno rigenerato e restituito identità ai territori della Valle dell’Halaesa, oggi famosi in tutto il mondo – spiega il maestro Presti – oggi più che mai, invece di nutrirmi passivamente del riconoscimento della mia storia, sento la necessità di scegliere la via del Ringraziamento, continuando ancora a seminare. Lo spirito che anima l’amare è sempre seminare, e quando si è sentimentalmente legati con il cuore a un territorio, si fa di tutto per tentare di farlo sopravvivere e di sopraffare i pensieri di morte, abbandono e afflizione che anestetizzano l’anima. Dire che in questi territori non c’è futuro, non c’è lavoro, non ci sono più giovani, vuol dire affermare la morte del futuro; scoprire che in alcuni paesi ci sono scuole con soli 30 bambini non può lasciare nell’indifferenza. Questo esodo subdolo nasce dalla manipolazione del pensiero: i giovani già al liceo, con l’avallo dei genitori, dicono “Io devo andare via dalla Sicilia”, perché a quel giovane abbiamo innestato il pensiero dell’abbandono della Grande Madre Sicilia. Questa terra ha bisogno dei suoi bimbi. Non dovete andare via, proviamoci. Perché in Sicilia non manca il lavoro, manca l’educazione al lavoro e quel senso del sacrificio che può diventare intraprendenza e industriosità. Rispetto a una cultura generazionale che è cresciuta nell’assistenzialismo e nell’immobilismo, dobbiamo progettare questo controesodo».

«C’è una strategia politica culturale mondiale che vede allontanare i giovani dalle piccole comunità per creare solo cimiteri territoriali – continua Antonio Presti – basti pensare alle città metropolitane come Palermo, Messina o Catania: quest’ultima fra 20 anni senza i comuni pedemontani e dell’Alcantara perderà la sua vera anima, diverrà una città vuota, senza identità e senza valore di differenza. Trovare nell’Arte un nuovo percorso di ricucitura tra i territori e una nuova codifica di presente attraverso il linguaggio universale, dev’essere una delle direzioni da seguire. Allora a quello spirito di globalizzazione che vuole omologare tutto ciò che ci circonda, occorre rispondere con la semina, generando un altro innesto, diverso dalla morte. Il valore, lo spirito che anima questa differenza è rappresentato da tutti i piccoli comuni, dai loro dialetti, dai loro Santi protettori, dalle loro tipicità, dai prodotti della terra, dalle chiese, dal paesaggio. Non esageriamo con queste sagre che purtroppo a volte espropriano l’identità dei territori in nome del buon cibo o del vino: l’Etna e l’Alcantara sono storia, cultura, comunità, tradizioni, bambini, bellezza. Forse questo fa paura al potere e forse quel potere vuole distruggere tutto questo. Come si può pensare che una montagna sacra come l’Etna, dove al vertice ci sono milioni di visitatori, possa veder morire i suoi comuni? È scellerato solo il pensiero».

Un dictat spirituale e civile che il presidente della Fondazione Fiumara d’Arte vuole lasciare come vera e propria eredità: «Occorre bilanciare universalmente un’altra visione – continua Presti – e ritornare alla bellezza, alla vita, al sogno, allo stupore di quella meraviglia che trova sempre nella conoscenza e nel sapere la sua libertà e la sua democrazia». Un percorso che parte proprio da Librino, dove le espressioni artistiche di cui si nutre la comunità indicheranno la via di questo nuovo itinerario turistico culturale dell’Etna e dell’Alcantara: «Il controesodo vuole trovare nei bambini, nelle scuole e nelle famiglie quel processo educativo che serve a riprogettare il futuro – continua Presti – dopo la prima esperienza del Cantico, questa rete civica confermerà la nascita di un nuovo percorso spirituale dei territori. E se questa rete lavorerà sempre, ogni anno, educando i giovani all’amore per i luoghi natii, riusciremo a rispondere concretamente alle criticità di questo presente».

Qual è il desiderio più grande di Antonio Presti? «Mi piacerebbe continuare la mia azione culturale e artistica con la donazione di grandi opere monumentali, così come ho fatto alla Fiumara, e con la creazione di processi creativi che coinvolgano le comunità con azioni attive. Tutto questo vorrei farlo anche in nome di un dono che viene e che nasce da Librino: un quartiere periferico che ha avuto un’esperienza positiva con la Bellezza e che oggi non prende solo per sé, ma in nome di quella stessa periferia vuole donare ad altre comunità, che sono forse ancora più periferiche di Librino. Una rete civica in continuo movimento, che si aprirà a tutte quelle comunità che vorranno aderire». L’appello è rivolto alle istituzioni del territorio (l’aeroporto Fontanarossa di Catania, i comuni, gli enti di promozione turistica) e soprattutto ai viaggiatori «che potranno scegliere questo itinerario artistico e culturale che troverà, anche grazie alla loro presenza, un valore di rigenerazione. Il viaggiatore, non il mero turista, riacquista così un valore etico e di rigenerazione, ritornando ad essere soggetto politico di restituzione dei territori e contribuendo a riconsegnare la parola “futuro”. Non vogliamo quei turisti predatori di un attimo universale con i selfie, ma viaggiatori dell’anima. Tutto questo è successo alla Fiumara d’Arte di Tusa con i 12 comuni dell’Halaesa, e adesso vogliamo che prosegua in questi territori».

«Sono molto felice di iniziare il mio battesimo ai piedi del Vulcano Etna e sulle sponde del fiume Alcantara – conclude Presti – le immagini dei bambini che trovano nella famiglia il valore principale di essere comunità, invitano a rallentare, per trovare un bilanciamento proprio con quell’accelerazione che negli ultimi vent’anni ha decretato il fallimento dell’umanità. Lì, in quei paesi, dove il valore del tempo si nutre di attimi, e non di pil, economie e tecnologie, l’Uomo potrà decelerare per ritrovare il valore dell’ascolto. E quando l’umanità ritorna ad ascoltare e ad ascoltarsi, trova il suo senso e il suo sentire nel Ringraziamento: quel cuore che ancora a tamburo di bellezza restituisce la parola Futuro».

PROGRAMMA

Mercoledì 2 Ottobre 2019 – FESTA DEI NONNI

ORE 10.30 RANDAZZO

Inaugurazione installazione artistica “IL CANTICO DI RANDAZZO” – NONNI

Piazza Loreto

Scuole: Circolo Didattico Don Milani – Istituto Comprensivo E. De Amicis

ORE 16.00GRANITI

Inaugurazione installazione artistica “IL CANTICO DI GRANITI” – NONNI

Presso la Villa Comunale

Scuola: I.C. Francavilla di Sicilia sede Graniti


Giovedì 3 Ottobre 2019

ORE 10:30MALVAGNA

Inaugurazione installazione artistica “IL CANTICO DI MALVAGNA” – NONNE

Via Garibaldi, presso Scuole.

Scuola: I.C. Francavilla di Sicilia (Malvagna)


Venerdì 4 Ottobre 2019 – FESTA DI SAN FRANCESCO

ORE 10:30CASTIGLIONE DI SICILIA

Inaugurazione installazione artistica “IL CANTICO DI CASTIGLIONE DI SICILIA” – MAMME

Via Margherita

Scuola: Istituto Comprensivo S. Calì Linguaglossa – sede di Castiglione di Sicilia


Sabato 5 Ottobre 2019 – LE GRANDI MADRI

ORE 10.30 GAGGI

Inaugurazione installazione artistica “IL CANTICO DI GAGGI” – MAMME

Viale Regina Margherita, presso Scuola R. Lambruschini

Scuola: Istituto Comprensivo Giardini sede Gaggi

ORE 17.30 – MOTTA CAMASTRA – FESTA DELLA NOCE

Inaugurazione installazione artistica “IL CANTICO DI MOTTA CAMASTRA” – MAMME

Via Roma parte sottostante Piazza Giovanni Verga.

Scuola: Istituto Comprensivo Francavilla di Sicilia sede di Motta Camastra

MOSTRA “NOI SIAMO BELLEZZA” | Associazione Famiglie Persone Down Catania – foto di Antonella Cunsolo e Gabriele Strazzeri dell’Ass. Studio Art’è Fotografia.

Presso Antico Frantoio – Istituto per la Cultura Siciliana – La Voce dell’Isola.

ARCHIVIO SOCIO ANTROPOLOGICO – SALONE BARBIERE COSENTINO

Corso Umberto 109 – IDENTITÀ E COMUNITÀ


Domenica 6 OTTOBRE 2019

BOSCO DELLE BETULLE CRATERI SARTORIUS – PASSEGGIATA

In collaborazione con l’Amministrazione Piedimonte Etneo

Organizzata dall’associazione: Salviamo i boschi con la partecipazione: CAI Acireale, CAI Giarre, WWF Sicilia Nord Orientale Catania, Alpinismo giovanile CAI Acireale, Alternanza scuola lavoro Liceo scientifico Archimede di Acireale, Vivi Simeto, Assicurazioni olistica etnea, Associazione Almayoga, STOCUSVIT, Associazione Famiglie Persone Down Catania, Associazione Controvento Catania, Società cooperativa Pietrangolare Comiso

09:30 – Raduno dei partecipanti nella piazza Municipio di Sant’Alfio

10:30 – Inizio passeggiata Bosco delle Betulle Crateri Sartorius

12:30/13:00 – PRANZO A SACCO

ORE 16.30PIEDIMONTE ETNEO

Inaugurazione installazione artistica “IL CANTICO DI PIEDIMONTE ETNEO” – PAPÀ

Via Novara

Scuola: I.C. G. Macherione G. Galilei sede di Piedimonte

IL PROGETTO

La Fondazione Antonio Presti ha scelto come luogo d’azione le comunità del vulcano Etna e del fiume Alcantara, con le quali già esiste un legame di relazioni e progetti svolti, come il G37 summit mondiale della poesia, il Rito della Luce nel bosco delle Betulle, le Bandiere di Vita per l’ospedale di Taormina, il Rito di apertura alle Rocce di Taormina. Un percorso consolidato, che ora si prepara a una nuova ambiziosa sfida. La scelta su queste comunità è stata suggerita dal grande valore dei loro paesi: comuni ricchissimi di risorse paesaggistiche e culturali che, tuttavia, soffrono da anni di un lento e inesorabile spopolamento. La Fondazione ha fatto della condivisione e del dialogo una metodologia lungamente sperimentata che ancora oggi, ad esempio, nel quartiere di Librino (Catania) restituisce il Dono della Bellezza profuso. Il “Controesodo” si fonda su una prassi condivisa di metodi e relazioni che ha nelle scuole il fulcro di un’attività educativa e artistica. Il processo prende l’avvio dall’incontro con gli allievi, i docenti, le amministrazioni e le associazioni. Si tratta di un lungo lavoro che è anche relazione maieutica: riconoscere le proprie radici, riscoprire il valore della conoscenza come strumento di crescita personale e comunitario, acquisire le capacità creative del pensiero critico, saper usare gli strumenti intellettuali ed emotivi per comprendere il presente e proporre un’alternativa, una prospettiva futura possibile. Il progetto ha rivitalizzato le strutture fondanti di queste comunità attraverso laboratori fotografici realizzati coinvolgendo i membri della famiglia e riattivando solidi principi educativi, unendo tutti gli attori sociali in creazioni comuni in grado di ricostituire il senso dell’appartenenza e dell’identità. “Controesodo” ha ritratto coppie di Mamma/figlio, Papà/figlio, Nonno/nipote, Nonna/nipote, coinvolgendo ciascuno studente, dall’infanzia al Liceo/Istituto Superiore. Fotografi sia amatoriali sia professionisti, hanno immortalato le famiglie durante shooting organizzati nei luoghi vissuti quotidianamente dagli abitanti. La Fondazione Antonio Presti ha selezionato gli scatti per stamparli su manifesti che sono stati affissi lungo gli assi viari principali o in luoghi simbolo della comunità, d’intesa con le istituzioni locali. Questa opera di Restituzione della Bellezza, autentica, vera e tangibile, si pone volontariamente in antitesi rispetto alla destrutturazione del senso delle immagini di Internet. Ogni immagine è accompagnata dalle parole del Cantico delle Creature (1226) di San Francesco (1181 – 1226): il primo componimento poetico della letteratura italiana, una lode a Dio e alle sue opere che ancora oggi suona come un rivoluzionario manifesto di comunione e pace con il mondo e i suoi elementi.  Attraverso l’accostamento delle immagini con i versi del Cantico, i membri delle comunità verranno simbolicamente “rinominati” dal componimento poetico, costituendo una sorta di grande canto spirituale unificante, il cui impatto estetico e simbolico fungerà da detonatore culturale e sociale dei paesi coinvolti.

SCUOLE COINVOLTE

Istituto Comprensivo S. Calì Linguaglossa (Castiglione di Sicilia); Istituto Comprensivo Giardini (Gaggi); Istituto Comprensivo Francavilla di Sicilia (Graniti); Istituto Comprensivo Francavilla di Sicilia (Malvagna); Istituto Comprensivo Francavilla di Sicilia (Motta Camastra); Istituto Comprensivo G. Macherione G. Galilei (Piedimonte); Circolo Didattico Don Milani (Randazzo), Istituto Comprensivo E. De Amicis (Randazzo).

FOTOGRAFI

Rosita Lipari, Veronica Russo, Monica Sposito, Gruppo fotografico “LE GRU” EFI di Castiglione di Sicilia (Giuseppe Amenta, Stefano Giacometti,  Nunzia Schifilliti, Michele Torrisi, Massimo Vittorio), Lorenzo Marchese, Andrej Comunale, Richard Ralya, Vincenzo Samperi, Gruppo fotografico “LE GRU” EFI di Graniti (Salvatore Galvano, Michele Torrisi), Salvatore Panebianco, Gruppo fotografico “LE GRU” EFI di Motta Camastra (Ferdinando Portuese, Sebastiano Cosimo Auteri, Salvo Badalà, Nicoletta Bellini, Antonio D’Agata, Lorenzo D’Agata, Alessio Drago, Antonio Grasso, Salvatore Galvano, Antonio Spampinato, Giuseppe Spampinato, Michele Torrisi, Serena Vasta), Gianluca Leonardi, Veronica Raciti Gruppo fotografico “LE GRU” EFI di Piedimonte etneo (Francesco Cammarata) Carmelita Bonfiglio, Giada Costanzo, Lorenzo Marchese, Richard Ryala, Antonella Sinagra, Vincenzo Samperi Gruppo fotografico “LE GRU” EFI di Randazzo (Ferdinando Portuese, Giuseppe Amenta, Nicoletta Bellini, Salvo Badalà, Gianfranco Consiglio, Salvatore Galvano, Michele Torrisi, Serena Vasta).

ASSOCIAZIONI

Gruppo mamme a Castiglione di Sicilia, Mamme di Solicchiata, Sicily Green Sport, Art Project Graniti, Le Mamme del Borgo.

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