Il 10 luglio a Nicolosi la manifestazione del Comitato Etnalibera. Consensi alla petizione che chiede nuova regolamentazione nella fruizione dell’area sommitale e delle eruzioni
Il treno è partito e la sua marcia sembra inarrestabile. Inizia il conto alla rovescia in vista della manifestazione indetta dal “Comitato Etnalibera” per venerdì 10 luglio a Nicolosi, nel Piazzale del Museo della Civiltà Contadina in Via Garibaldi 58, nel corso della quale verrà illustrato il documento “Perché l’Etna non si può vietare” che chiede una nuova regolamentazione nella fruizione dell’area sommitale dell’Etna e delle eruzioni. Com’è noto, infatti, il Cratere Centrale (Voragine e Bocca Nuova) e gli altri due crateri sommitali (Nord-Est e Sud-Est) non sono aperti al libero escursionismo, così come non è possibile raggiungere i fronti lavici nel corso delle eruzione anche quelle con bassi rischi. Una situazione che rompe il millenario rapporto fra gli etnei e l’Etna fatto di rispetto, ma anche di vicinanza, anche fisica, fra la gente e la “muntagna”. Innumerevoli le immagini che giungono anche da lontano, del tempo in cui le istantanee erano gli schizzi dei pittori estemporanei, e che mostrano la gente sull’orlo dei crateri o a ridosso dei fronti lavici.
Intanto giungono le prime adesioni alla proposta del Comitato Etnalibera da parte di liberi cittadini, ma anche del mondo dell’informazione e della cultura, che verranno illustrate nel corso della serata. Previsti anche contributi video, come la proiezione dei cortometraggi di Klaus Dorschfeldt e di Antonio De Luca.
Ci sarà anche un banchetto al quale si potrà firmare la petizione, disponibile anche on line per quanti non potranno intervenire. La petizione, comunque, potrà essere firmata anche in altre occasioni e in altri luoghi che verranno successivamente comunicati.
VAI al documento di Etnalibera “Perché l’Etna non si può vietare”
FIRMA la petizione on line di Etnalibera
VAI a “Etnalife per Etnalibera” con tutti i documenti e gli aggiornamenti
(4 luglio 2015)