Presentato l’ambizioso progetto del Gruppo Giovani Imprenditori Confcommercio Catania che vuol trasformare l’Etna in un brand, volano del turismo dei territori e comuni siciliani
C’erano tutti alla presentazione di «DestinazionEtna, dal sito Unesco al valore socio-economico della sua biosfera» l’ultima iniziativa del Gruppo Giovani Imprenditori di Confcommercio Catania che vede l’Etna protagonista. C’erano tutti gli attori che i Giovani della Confcommercio hanno chiamato per sostenere un progetto ambizioso che richiede la collaborazione tra pubblico e privato per trasformare l’Etna in un brand, possibile volano del turismo dei territori e comuni siciliani.
Ad ascoltare Pietro Ambra, Presidente dei Giovani Imprenditori Confcommercio Catania, che ha illustrato come si snoderà questo modello virtuoso di collaborazione fattiva, c’erano infatti: l’Assessore regionale al Turismo, Sport e Spettacolo, Anthony Barbagallo; il Presidente del Parco dell’Etna, Marisa Mazzaglia; il Sindaco di Nicolosi, Nino Borzì; Mariagrazia Patanè, Sovrintendente regionale; Pietro Agen, presidente Confcommercio Sicilia. E un parterre di addetti ai lavori, molti coinvolti nel progetto, come Valentina Palermo, commissione nazionale Giovani Unesco Catania e Giusy Belfiore, presidente delle Guide turistiche del Sistema Confcommercio, oltre a tanti giovani imprenditori del settore turismo.
«I Giovani Imprenditori di Confcommercio Catania – ha detto Pietro Ambra –, partendo dalla consapevolezza del grande valore del patrimonio culturale, paesaggistico, architettonico ed enogastronomico, sta lavorando ad un progetto strategico volto a valorizzare e innovare il confronto tra tutti i settori economici rappresentati dalle associazioni di categoria presenti sul territorio, gli enti pubblici, l’imprenditoria locale e gli esperti sulla riqualificazione del territorio, per stimolare la creazione di un Marchio di qualità e per l’adozione di un Protocollo d’Intesa tra pubblico e privato. L’utilizzo di un Marchio unico consentirebbe di gestire l’intero sistema Etna secondo una visione d’insieme, permettendo di superare gli individualismi imprenditoriali e promuovendo un percorso condiviso tra imprenditori e istituzioni che credono nelle potenzialità e condividono i valori promossi dal riconoscimento Unesco (rete – qualità – sostenibilità) e intendono intraprendere un percorso comune di crescita qualitativa».
Valorizzare l’Etna e il suo territorio nelle potenzialità turistiche; accrescere la consapevolezza delle possibilità di sviluppo; organizzare al meglio la fruizione dell’hinterland del territorio Unesco; intraprendere azioni positive per il consolidamento e la messa in sicurezza (adeguamento sismico) del patrimonio culturale, urbano e architettonico; facilitare il dialogo tra Aziende e artigianato al fine di stabilire partnership e aprirsi a nuovi mercati; rivalutare gli antichi mestieri e fare di questi il punto forte dell’interesse turistico dei luoghi; arricchire l’esperienza turistica nelle varie tipologie di strutture ricettive; continuare a sviluppare il sito Unesco in Sicilia contribuendo alla scoperta di aree, siti e tradizioni che possano essere certificate e annoverate Patrimonio dell’Umanità affinché possa crescere il brand Unesco e la Sicilia possa mantenere una posizione di primato in Italia.
E il 4 novembre prossimo, nella sede del Parco dell’Etna – l’antico Monastero benedettino di San Nicolò l’Arena a Nicolosi – questi temi verranno affrontati nei tavoli tematici che rappresentano l’anticipazione di un grande laboratorio permanente e innovativo del turismo in Sicilia.
«Trovo che l’iniziativa dei nostri Giovani – ha commentato Pietro Agen, Presidente regionale Confcommercio – sia un nuovo percorso di tipo scientifico per evitare l’anarchia gestionale e creare una regia unica e regole chiare per uno sviluppo consapevole. Si deve assolutamente evitare il caos che è solo premessa di insuccessi: basta campanilismi, occorre definire i ruoli tra pubblico e privato e proporci come Sistema».
L’assessore regionale al Turismo Anthony Barbagallo aggiunge: «Non posso non sposare iniziative che guardano alla valorizzazione e allo sviluppo del territorio, soprattutto quando l’idea parte dai giovani. Come istituzione dobbiamo fare la nostra parte per costruire modelli virtuosi destinati a rimanere nel tempo».