FRIHET, scatti fotografici in natura, catturati e raccontati da Gaetano Romano
Con l’arrivo della primavera i boschi dell’Etna esplodono di vita! Sbocciano fiori di mille colori diversi che dipingono uno scenario fiabesco e gli animali sono già attivi dopo i freddi mesi invernali caratterizzati da abbondanti nevicate.
Tra gli abitanti del bosco non può mancare la “paddòttula”, questo il termine dialettale utilizzato per indicare la Donnola (Mustela nivalis). È un mustelide lungo circa 30 cm e rappresenta uno dei mammiferi cacciatori più piccoli dell’Etna, dal corpo lungo e snello e con una magnifica pelliccia di colore fulvo sul dorso e grigio bianco sul ventre.
Le zampe sono corte, le unghie affilate e le orecchie larghe con la caratteristica presenza della tasca di Henry (questa tasca si ipotizza possa aiutare gli animali a percepire i suoni più acuti, un netto vantaggio durante la caccia).
È un mammifero schivo, raro da osservare durante il giorno, più facile, invece, che esca la notte per andare a caccia. Si ciba prevalentemente di roditori, ma anche lepri, conigli, uccelli e le loro uova, anfibi e rettili.
Su tutto il territorio etneo, la paddòttula, è conosciuta per abilità e coraggio, una cacciatrice in grado di abbattere prede ben più grandi di se. Durante le fasi di caccia è silenziosa, l’anatomia del suo corpo, infatti, le permette di attaccare la preda senza difficoltà con movimenti veloci, utilizzando i denti affilati per colpire al collo e alla nuca il bersaglio. L’azione risulta rapida ed efficace, lasciando poche speranze di sopravvivenza alla vittima.
Curiosità: attenti alle galline!! Questo piccole mustelide è ormai famoso per compiere delle vere e proprie carneficine. L’ingresso della Donnola nel pollaio provoca il caos tra le povere vittime e l’istinto cacciatore di questo animale prevale sempre, spesso arriva ad uccidere tutto il pollame senza riuscire a mangiare tutto.