Nota di Riggio e Mangiameli, coordinatori del Comitato che chiede la libera fruizione della vetta: “I divieti servono solo a creare ingiustificate situazioni di disparità tra cittadini”
Presa di posizioni del Comitato Etnalibera che si batte contro i divieti imposti al libero escursionismo in area sommitale (LEGGI IL DOCUMENTO), dopo il clamore suscitato dall’esplosione freatica di alcuni giorni fa che ha provocato alcuni feriti nei pressi del fronte lavico. Di seguito la nota integrale.
“Solita disinformazione intorno alle questioni etnee. La notizia dell’esplosione freatica è stata ripresa dai mezzi di comunicazione come se fosse scoppiata una guerra, mentre si tratta di un episodio che dimostra semmai quanto l’attuale documento di Protezione Civile che regola la fruizione alle quote sommitali dell’Etna in realtà serve a ben poco. Tra i feriti, ci sono vulcanologi, esperti, addirittura una troupe televisiva, e due guide vulcanologiche. Ma come è stato ripetuto tante volte dagli stessi accompagnatori, su nessuna montagna le guide possono garantire una escursione in totale sicurezza, trattandosi di ambienti per loro natura mutevoli e potenzialmente pieni di insidie.
Il Comitato Etnalibera non può che ribadire l’inutilità di divieti, che servono solo a creare ingiustificate situazioni di disparità tra cittadini che possono pagare cifre importanti e quelli che non possono farlo. Quando invece andrebbero semplicemente e inequivocabilmente informati i visitatori che andare su un vulcano attivo li espone a pericoli potenzialmente rilevanti, anche se non superiori a quelli che si corrono arrampicando o sciando fuori pista. Tutto il resto è un apparato di norme e di divieti – come si è visto sostanzialmente inefficace – che crea odiose diseguaglianze tra cittadini”.
Sergio Mangiameli e Giuseppe Riggio per il Comitato Etnalibera
(18 marzo 2017)