Dalla metà di ottobre una nuova fase nella normale vita del vulcano con l’attività intercraterica. Crollata la sella che separava i pit craters all’interno della Bocca Nuova
Nuova fase, da qualche settimana, nella normale attività vulcanica dell’Etna con i crateri sommitali protagonisti. Dalla metà di ottobre ha ripreso l’attività magmatica la Voragine che, insieme alla Bocca Nuova, costituisce il Cratere Centrale. Nei comunicati dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Osservatorio Etneo di Catania, si legge che, al suo interno, una bocca esplosiva si è resa protagonista di un’attività stromboliana, in certi momenti anche vivace, con ricaduta di materiali e ceneri nelle immediate vicinanze del cratere stesso. Collateralmente il Nord-Est ha prodotto un degassamento accompagnato da boati profondi, mentre, l’8 novembre, il Sud-Est (NSEC) è stato protagonista di una singola e piccola esplosione con la formazione di un pennacchio di gas alto circa 300 metri.
È, inoltre, crollata – probabilmente a causa dell’attività – la parete che divideva i due pit craters (pozzi di sprofondamento) presenti sul fondo della Bocca Nuova. Lo hanno registrato i vulcanologi INGV nel sopralluogo di martedì 10 novembre.
L’attività intercraterica, all’interno della Voragine, prosegue, mentre il tremore vulcanico fa registrare alti e bassi. Dunque sguardo rivolto alla “muntagna” ma anche al sito INGV per monitorare il “tremore”.
(11 novembre 2015)