Aggiornamento ore 17:52
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica alle 14:21 UTC, a seguito di un parziale e temporaneo miglioramento delle condizioni di visibilità, dalle telecamere termiche di Schiena dell’Asino e Monte Cagliato e da personale INGV sul campo, è stato possibile osservare un secondo flusso lavico dal versante meridionale del Cratere di SE e diretto in valle del Bove, oltre a quello già attivo sul fianco sud-occidentale (vedi comunicato di aggiornamento n°103), che appariva meno alimentato.
Le pessime condizioni di visibilità impediscono una stima della quota dei fronti lavici.
Inoltre, sulla base di osservazioni satellitari è stato possibile stimare l’altezza della colonna eruttiva emessa nel corso dell’episodio di fontana di lava di questa mattina (vedi comunicato di aggiornamento n° 102), che ha raggiunto la quota di circa 10km sul livello del mare ed è stata sospinta dai venti in quota in direzione NE.
Dal punto di vista sismico l’ampiezza media del tremore vulcanico non ha più mostrato variazioni significative nei suoi valori: essi risultano caratterizzati da moderate oscillazioni, mantendosi nell’intervallo dei valori medi. La posizione del centroide delle sorgenti del tremore vulcanico permane localizzata nell’area del Cratere di SE.
Anche l’attività infrasonica non mostra variazioni significative: la frequenza di accadimento degli eventi e la loro ampiezza risultano essere piuttosto modeste. Le localizzazioni delle sorgenti per la gran parte ricadono nell’area del Cratere di SE ed in quella del Cratere di NE.
Le reti di monitoraggio delle deformazioni del suolo non mostrano più deformazioni significative sui segnali clinometrici delle stazioni ad alta e media quota dalle 10.30 circa in poi.
Nella mattinata del 21 dicembre 2020 si è verificato un episodio parossistico al Cratere di Sud-Est dell’Etna.
Già durante la giornata del 20 dicembre le reti di sorveglianza dell’Osservatorio Etneo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (OE-INGV) avevano registrato un graduale aumento dell’ampiezza del tremore vulcanico ma, a causa delle avverse condizioni meteorologiche che hanno impedito le ordinarie osservazioni tramite la videosorveglianza, non era stato possibile fare osservazioni dirette.
A partire dalle prime ore del 21 dicembre è stata registrata una intensa attività di tipo stromboliano da tre bocche eruttive sul Cratere di Sud-Est.
Alle ore 8:00 (locali) l’ampiezza del tremore vulcanico ha mostrato un aumento repentino e, alle 10:00, dalle immagini delle telecamere di sorveglianza termica situate a Bronte e a Nicolosi è risultato evidente un’attività di fontane di lava da almeno due bocche eruttive sul Cratere di Sud-Est, con formazione di un’alta colonna eruttiva. In alcuni momenti di visibilità si è potuto accertare che sono state emesse due colate di lava, una attraverso il settore sud-occidentale del cono del Cratere di Sud-Est, che era collassato durante il parossismo del 13 dicembre u.s., e l’altra sul lato nord-orientale del cono.
L’attività di fontana di lava è durata meno di un’ora e si è sostanzialmente conclusa verso le ore 12:00 del 21 dicembre, contestualmente ad una diminuzione dell’ampiezza del tremore vulcanico.
L’attività dell’Etna è costantemente monitorata dall’Osservatorio Etneo dell’INGV di Catania. E’ in corso il consueto sopralluogo da parte del personale OE-INGV nell’area interessata per prelevare campioni dei prodotti emessi durante il parossismo odierno.