Ore 16:01
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che dalle immagini della rete di videosorveglianza si osserva che la fontana di lava precedentemente descritta nel comunicato di aggiornamento delle ore 5:08 è proseguita nelle ore successive. Questa attività ha prodotto dei getti di lava che, intorno alle ore 8:30, hanno raggiunto un’altezza di varie centinaia di metri e una colonna eruttiva che ha raggiunto un’altezza di circa 8 km s.l.m. disperdendosi inizialmente a ESE e ruotando dopo a SSE.
E’ stata segnalata ricaduta di materiale fine in località Rifugio Sapienza, Piano Vetore, C.da Milia, Nicolosi, Tremestieri Etneo e Catania.
L’attività di fontana è gradualmente diminuita fino ad esaurirsi, intorno alle 10:15. L’attività ha prodotto un piccolo trabocco lavico dall’orlo occidentale del cratere Bocca Nuova la cui lunghezza non è attualmente stimabile a causa della presenza di copertura nuvolosa. Dal punto di vista sismico l’ampiezza media del tremore vulcanico ha raggiunto i valori massimi tra le 04:30 e le 10:00 di oggi. Successivamente si è osservato un decremento dei valori che, dopo qualche fluttuazione, ha raggiunto, intorno alle ore 13:30, la base del livello alto, dove attualmente permane con tendenza al decremento. Le sorgenti del tremore sono localizzate nell’area del cratere Voragine ad una elevazione di circa 2400 m sul livello del mare. Contestualmente anche l’attività infrasonica ha subito un rapido decremento, sia nel numero degli eventi che nell’ampiezza. Attualmente si osserva una debole attività infrasonica al Cratere di Sud-Est. Le analisi delle deformazioni del suolo rilevano una decompressione cumulativa di circa 150 nanostrain, misurata dal dilatometro di Monte Ruvolo dalle 00:00 alle 09:55 del 23 Luglio. In particolare, il dilatometro ha mostrato una progressiva decompressione fino alle 08:00 circa, cumulando 50 nanostrain. A partire dalle 08:00, il segnale ha mostrato una rapida variazione cumulando i restanti 100 nanostrain. A partire dalle 11:55 circa, il dilatometro DRUV ha indicato una progressiva inversione di trend, mostrando l’inizio di una fase di compressione, cumulando, fino allo stato attuale, poche decine di nanostrain. Anche la rete clinometrica ha mostrato un simile andamento. Le maggiori variazioni si osservano alle tre stazioni sommitali (ECP, PDN, PLC) mentre alcune stazioni a media quota (e.g., MDZ, CBD, CIT) mostrano minime variazioni entro decimi di microradiante. In particolare, ECP, tra le 02:00 e le 08:00 circa ha cumulato 1.0 microradiante circa. A partire dalle 08:00 fino alle 09:55, ECP ha mostrato variazioni più rapide, cumulando ulteriori 1.8 microradianti circa. A partire dalle 09:55 circa, ECP ha mostrato, su entrambe le componenti, una progressiva inversione di trend, cumulando circa 0.5 microradianti. Allo stato attuale, ECP inizia a registrare il suo tipico andamento. PDN e PLC hanno registrato complesse e fluttuanti variazioni al di sotto di 1 microradiante. La rete GNSS elaborata ad alta frequenza non ha mostrato variazioni significative all’interno della variabilità del dato.
Ore 05:08
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che dalle immagini della rete di videosorveglianza si osserva che la forte attività stromboliana al cratere Voragine precedentemente descritta nel comunicato di aggiornamento delle ore 4:08, è evoluta in fontana di lava. Tale attività è attualmente in corso e produce un’emissione di cenere che, in accordo con il modello previsionale, si disperde in direzione ESE. Si osserva inoltre che è iniziato un trabocco lavico dall’orlo occidentale del cratere Bocca Nuova. Dal punto di vista sismico l’ampiezza media del tremore vulcanico è ulteriormente aumentata. Le sorgenti del tremore permangono nell’area del cratere Voragine ad una elevazione di circa 3000 m sul livello del mare. Si registra un ulteriore incremento della frequenza di accadimento e dell’ampiezza degli eventi infrasonici localizzati al cratere Voragine. L’ampiezza del tremore infrasonico è in aumento. A partire dalle 04:00 circa la rete clinometrica mostra chiari variazioni, maggiormente evidenti alle stazioni sommitali. Il dilatometro di Monte Ruvolo ha cumulato una decompressione pari a circa 10 nanostrain ed è attualmente ancora in fase di aggiornamento.
Ore 04:08
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che dalle immagini della rete di videosorveglianza si osserva che l’attività stromboliana al cratere Voragine precedentemente descritta nel comunicato di aggiornamento delle ore 19:20 del 22/07 si è intensificata nel corso delle ore successive e, a partire dalle ore 3:00, è particolarmente forte. Tale attività produce emissione di cenere che, in accordo con il modello previsionale, si disperde in direzione ESE.
L’ampiezza media del tremore vulcanico continua a presentare un incremento dei suoi valori ed attualmente ha raggiunto un livello molto alto. Il centroide delle sorgenti del tremore vulcanico è localizzato poco a est del cratere Voragine ad una elevazione di circa 2900 m sul livello del mare. Dalle 20 circa di ieri si registra un evidente aumento dell’attività infrasonica, sia nel numero che nell’ampiezza degli eventi infrasonici. Essi risultano localizzati al cratere Voragine. La rete GNSS(HF) non mostra allo stato attuale variazioni significative. Le stazioni clinometriche sommitali mostrano a partire dalle 02:00 circa lievi variazioni. Il dilatometro di Monte Ruvolo a partire dalle 00:00 circa del 23 Luglio mostra una tendenza alla decompressione.