L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che l’ampiezza del tremore vulcanico ha mostrato un repentino decremento a partire dalle ore 22:00 UTC circa di giorno 8 luglio attestandosi su valori medi. La localizzazione della sorgente del tremore risulta posta in prossimità dell’area del Nuovo Cratere di Sud-Est, ad una profondità di circa 2900-3000 metri al di sopra del livello medio del mare.
Riguardo all’attività infrasonica, nelle ultime 24 ore, gli eventi risultano localizzati principalmente nell’area del Cratere di Nord-Est e, in misura minore, nell’area del Nuovo Cratere di Sud-Est. Dalle telecamere di sorveglianza e da diversi sopralluoghi eseguiti da personale INGV-OE in campo si evidenzia che permane una modesta attività esplosiva intracraterica profonda al Nuovo Cratere di Sud Est caratterizzata da
un’intensità variabile. Tale attività rimane confinata all’interno della depressione craterica senza produrre il lancio di materiale piroclastico in superficie.
Gli altri settori craterici mostrano un regime di degassamento ordinario.
Per quanto riguarda le reti di monitoraggio delle deformazioni del suolo dell’Etna (GNSS e Clinometrica) non hanno mostrato alcuna variazione significativa.