Etna: comunicato di attività vulcanica del 12 Giugno 2021

L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica:

Ore 23:16

Dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza si osserva che la fontana di lava dal Cratere di Sud-Est, riportata nel comunicato precedente, è cessata; continua invece l’attività stromboliana. La nube eruttiva prodotta durante la fontana si è dispersa in direzione SSE e sono pervenute notizie di ricaduta di materiale vulcanico al Rifugio Sapienza.

Relativamente ai trabocchi lavici riportati nel comunicato precedente si osserva che quello diretto a sud-ovest continua ad essere ben alimentato ed il fronte si attesta ad una quota stimata intorno a 2600 m s.l.m., mentre il trabocco diretto verso la Valle del Bove è in raffreddamento.

Dalle ore 21:15 UTC circa l’ampiezza media del tremore vulcanico ha mostrato un rapido decremento ed ha raggiunto intorno alle ore 22:50 UTC la base dell’intervallo dei valori alti. Attualmente, questo parametro mostra un’ulteriore tendenza alla diminuzione. Il centroide delle sorgenti del tremore vulcanico è localizzato nell’area del Cratere di Sud-Est ad una elevazione di circa 2900 m sul livello del mare. Anche l’attività infrasonica ha mostrato un rapido decremento e si è conclusa intorno alle ore 21:50 UTC; attualmente, si pone su un livello basso sia per la frequenza di accadimento dei transienti che per le loro ampiezze osservate. Le stazioni sommitali della rete clinometrica hanno registrato modeste variazioni in corrispondenza dell’attività di fontana di lava che si concludono intorno le 22:00 UTC. Non si osservano variazioni significative nei dati GNSS.

Ore 22:20

A partire dalle 19:30 circa UTC l’attività stromboliana dal Cratere di Sud-Est è passata a fontana di lava. Sulla base del modello previsionale la nube eruttiva prodotta dall’attività in corso si disperde in direzione Sud.

Per ciò che riguarda il trabocco lavico riportato nel comunicato precedente, questo è ben alimentato ed il suo fronte ha raggiunto una quota di circa 2800 m s.l.m. Inoltre si osserva un ulteriore flusso che si propaga in direzione Est e che alle ore 19:00 circa UTC raggiungeva l’alto orlo occidentale della valle del Bove. L’ampiezza media del tremore vulcanico mostra ancora un trend in incremento, nell’intervallo dei valori alti. Il centroide delle sorgenti del tremore vulcanico è localizzato nell’area del Cratere di Sud-Est, ad una elevazione di circa 2900-3000 m s.l.m.. L’attività infrasonica mostra un’elevata frequenza di accadimento delle esplosioni; i transienti infrasonici, che risultano localizzati in corrispondenza del Cratere di Sud-Est, mostrano valori di ampiezza media, in leggero incremento. Le stazioni sommitali della rete clinometrica mostrano una modesta variazione legata all’attività di fontana di lava. Non si osservano variazioni significative nei dati GNSS.

Ore 15:48

Dalle telecamere di sorveglianza e da personale INGV in campo si osserva dalle 12:50 circa UTC, un ulteriore incremento dell’attività stromboliana al Cratere Sud-Est.

In base al modello previsionale la nube eruttiva prodotta da tale attività si disperde in direzione SE. Inoltre si osserva un trabocco lavico dal fianco meridionale del Cratere di Sud-Est che si propaga in direzione sud-ovest. L’ampiezza media del tremore vulcanico continua a mostrare la tendenza all’incremento, entro l’intervallo dei valori alti.

Il centroide delle sorgenti del tremore vulcanico è localizzato nell’area del Cratere di Sud-Est ad una elevazione di 2900-3000 m sul livello del mare. L’attività infrasonica risulta essere parecchio sostenuta nella frequenza di accadimento delle esplosioni; i transienti infrasonici mostrano valori di ampiezza media e risultano localizzati in corrispondenza del Cratere di Sud Est. Non si osservano variazioni significative nelle serie temporali delle stazioni di monitoraggio delle deformazioni del suolo.

Ore 15:14

Dalle ore 11:30 UTC circa, si osserva un incremento dell’intensità e frequenza dell’attività stromboliana al Cratere di Sud-Est che produce discontinua emissione di cenere che si disperde in area sommitale.

Dalle 11:30 UTC circa l’ampiezza media del tremore vulcanico ha mostrato un chiaro incremento ed intorno alle 12:15 UTC ha raggiunto l’intervallo dei valori alti; allo stato attuale, il parametro mostra ancora una chiara tendenza ad aumentare. Il centroide delle sorgenti del tremore vulcanico è localizzato nell’area del Cratere di Sud-Est ad una elevazione di 2900-3000 m sul livello del mare.

Contemporaneamente, anche l’attività infrasonica si è intensificata e mostra una chiara tendenza ad incrementare, sia nel tasso di accadimento che nell’energia degli eventi infrasonici, che risultano localizzati al Cratere di Sud Est. Dall’ultimo aggiornamento, non si osservano variazioni significative nelle serie temporali delle stazioni di monitoraggio delle deformazioni del suolo.

Ore 11:10

Dalla tarda mattinata di ieri l’ampiezza media del tremore vulcanico sta mostrando alcune modeste variazioni. Con un graduale trend in decremento, iniziato intorno alle 11:00 UTC di ieri, alle 03:00 UTC circa di oggi si sono raggiunti valori dell’ampiezza prossimi alla base del livello medio.

Dalle 03:30 UTC circa l’ampiezza sta mostrando un modesto trend in incremento, rimanendo sempre entro l’intervallo dei valori medi, ma con tendenza ad aumentare. Il centroide delle sorgenti del tremore vulcanico è localizzato nell’area del Cratere di Sud-Est, ad una elevazione di circa 2900-3000 m sul livello del mare.

Anche l’attività infrasonica, a partire dalle 03:30 UTC circa di oggi ha mostrato un modesto incremento nel numero e nell’energia dei transienti infrasonici, divenuto più marcato dopo le 06:30 UTC circa. Le sorgenti degli eventi infrasonici risultano localizzate al Cratere di Sud-Est. Continua la debole attività stromboliana al Cratere di Sud-Est con intensità e frequenza variabile e con occasionali e moderate emissioni di cenere che si disperdono rapidamente in area sommitale. Non si osservano variazioni significative nelle serie temporali delle stazioni di monitoraggio delle deformazioni del suolo nel corso delle ultime 48 ore.

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