Foto Gaetano Romano
Ore 09:48
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che dall’analisi delle telecamere di sorveglianza dell’INGV-OE si è osservato che l’attività di fontana di lava del Cratere Voragine, segnalata nel precedente comunicato, iniziata alle 18:15 di ieri 4 luglio 2024, si è gradualmente affievolita nel corso della notte per poi cessare intorno alle 03:50. Dopo la fine della fontana di lava, permaneva per circa un’ora attività stromboliana.
L’attività eruttiva ha prodotto una colonna eruttiva alta 4500 m s.l.m. che si è propagata in direzione SE provocando una cospicua ricaduta di cenere su diversi abitati dell’area sud orientale etnea e fino a Siracusa ed oltre.
Sono in atto rilievi di campagna da parte di personale INGV i cui esiti saranno comunicati non appena disponibili.
L’ampiezza media del tremore vulcanico si è mantenuta su livelli molto alti sino alle 02:10 circa di oggi, quando si è osservato un rapido decremento dei valori di ampiezza sino alle 03:15 circa che successivamente, con qualche oscillazione, ha raggiunto la soglia dei valori medi alle 06:40 circa.
Attualmente, si osserva un andamento oscillante tra valori medi e alti. Sempre intorno alla mezzanotte, si è osservato un spostamento del centroide delle sorgenti del tremore vulcanico dall’area a est della Voragine all’area del cratere di Sud-Est dove attualmente permane ad una elevazione di 2600-2800 m sopra il livello del mare.
L’attività infrasonica è rimasta localizzata alla Voragine con elevati tassi di accadimento fino alle 04:00 circa, presentando valori di ampiezza molto alti. Intorno alle 03:15 si iniziava ad osservare una sorgente infrasonica anche al Cratere di Sud-Est, dove attualmente permane. Questa attività è caratterizzata da una frequenza di accadimento da media ad alta con valori di ampiezza associati da bassi a medi.
Le reti di monitoraggio delle deformazioni del suolo hanno rilevato, al dilatometro di Monte Ruvolo (DRUV), una decompressione complessiva di circa 290 nanostrain dalle 17:15 del 4 luglio alle 02:15 del 5 luglio. Le stazioni clinometriche hanno tutte mostrato una deformazione che ha accompagnato l’attività, fino alle quote medie del vulcano; dopo una prima fase, con un pattern complesso alle stazioni sommitali, la deformazione è stata costante dalle 17:50 del 4 luglio fino alle ore 03:20 del 5 luglio, accumulando un massimo di oltre 5 microradianti alla stazione di Cratere del Piano (ECP). L’analisi dei dati GNSS ad alta frequenza non ha mostrato spostamenti al di fuori del rumore di fondo alle stazioni della rete.