Ore 12:53
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che dall’analisi delle telecamere di sorveglianza dell’INGV-OE si è osservato che l’attività di fontana di lava del Cratere Voragine iniziata alle 04:00 circa e segnalata nel precedente comunicato, si è gradualmente affievolita per poi cessare intorno alle 10:00. Dopo la fine dell’attività parossistica, è continuata per circa un’ora attività stromboliana, che è anch’essa andata attenuandosi gradualmente. L’attività parossistica ha prodotto una colonna eruttiva alta circa 9000 m s.l.m., che si è propagata in direzione Est provocando una cospicua ricaduta di cenere su diversi abitati dell’area orientale etnea lungo l’asse Zafferana Etnea – Giarre. L’attività ha inoltre prodotto, alle 08:50, una colata lavica che appare al momento alimentata e che è tracimata dall’orlo nord occidentale del cratere Bocca Nuova. La quota del fronte si attesta a 3000 m slm circa. Sono state osservate altresì delle sporadiche emissioni di cenere dal Cratere di Sud Est, una delle quali alle 11:41, che si sono rapidamente disperse in atmosfera. Sono in atto rilievi di campagna da parte di personale INGV.
L’ampiezza media del tremore vulcanico ha raggiunto i valori massimi tra le 05:00 e le 08:20 di oggi. Successivamente, si è osservato un decremento rapido dei valori che, dopo qualche fluttuazione, hanno raggiunto un livello medio alle ore 11:50, in cui attualmente permangono con tendenza al decremento. Il centroide delle sorgenti del tremore vulcanico durante la fase di massima ampiezza era localizzato in un volume a est del cratere Voragine ad una elevazione compresa tra circa 2700 e i 2900 m sul livello del mare. Attualmente, il centroide è localizzato in un’area a est della congiungente Voragine-Cratere di Sud-Est ad una elevazione di circa 2700-2800 m s.l.m., con tendenza a spostarsi verso SE. L’ampiezza degli eventi infrasonici e del tremore infrasonico si sono mantenuti su un livello alto sino alle 08:30 circa e sono stati localizzati al cratere Voragine, successivamente, si è osservato un rapido decremento, anche della frequenza di accadimento, fino al cessare degli eventi infrasonici intorno alle 09:15 e del tremore infrasonico intorno alle 10:50. Attualmente si osserva una debole attività infrasonica al Cratere di Sud-Est.
Le analisi delle deformazioni del suolo rilevano una decompressione cumulativa di circa 190 nanostrain, misurata dal dilatometro di Monte Ruvolo dalle 03:30 alle 8:30 circa. La rete clinometrica osserva una deflazione del vulcano che ha accompagnato l’attività, su molte stazioni della rete, dalle medie quote (ad esempio circa 0.5 microradianti a Monte Denza) alle stazioni sommitali, dove si osserva un massimo di circa 3.5 microradianti a Cratere del Piano, dalle 04:00 alle 08:30 con un andamento più complesso dalle 08:30 alle 09:00. La rete GNSS sembra mostrare un piccolo spostamento verso Sud-Ovest delle stazioni sul versante nord del cono sommitale, compatibile con una contrazione dell’area craterica..
Ore 04:28
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che dalle analisi delle immagini della rete di telecamere di sorveglianza è possibile osservare che l’attività stromboliana al Cratere Voragine si è ulteriormente intensificata ed al momento è in atto una fontana di lava. Tale attività produce delle emissioni di cenere che, in accordo con il modello previsionale, si disperdono in direzione ESE. L’ampiezza media del tremore vulcanico continua a presentare un incremento dei valori e attualmente ha raggiunto un livello molto alto.
Il centroide delle sorgenti del tremore vulcanico è localizzato a est della Voragine ad una elevazione di circa 2800 m sul livello del mare. Si registra un ulteriore incremento della frequenza di accadimento e dell’ampiezza degli eventi infrasonici localizzati al cratere Voragine.
L’ampiezza del tremore infrasonico è in aumento. Le reti di deformazione del suolo iniziano a mostrare qualche variazione a partire dalle ore 03.00 circa. In particolare, inizia una deformazione che, al momento, ha raggiunto poco più di 0.1 microradianti al clinometro sommitale di ECP e circa 5 nanostrain in decompressione al dilatometro di DRUV. La rete GNSS non mostra variazioni fuori dal rumore di fondo.
Ore 02:36
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che dall’analisi delle immagini delle telecamere di sorveglianza si è osservato dalle 00:00 circa un graduale incremento dell’attività stromboliana a carico del cratere Voragine, che era ripresa nel pomeriggio di ieri 6 luglio. Il modello previsionale della dispersione dell’eventuale nube eruttiva indica una direzione Est Sud-Est. L’ampiezza media del tremore vulcanico dalle 00:30 presenta un rapido incremento che intorno alle 01:20 ha raggiunto valori alti, dove tuttora permane con una tendenza all’aumento.
Il centroide delle sorgenti del tremore vulcanico è localizzato a est della Voragine ad una elevazione di circa 2800 m sul livello del mare. Gli eventi infrasonici hanno fatto registrare un incremento dell’attività sempre a partire dalle ore 00:30, caratterizzata da eventi e tremore infrasonico localizzati al cratere Voragine. L’ampiezza degli eventi è media con tendenza all’incremento. L’analisi dei dati di deformazione del suolo non evidenzia variazioni significative alle stazioni delle reti GNSS, clinometrica e dilatometrica, fatto salvo un debole transiente in compressione di 3 nanostrain al dilatometro di Monte Ruvolo (DRUV) e di meno di 0.1 microradianti al clinometro di Cratere del Piano (ECP) tra le 15:30 e le 16:00 del 6 luglio.