Primo episodio parossistico dal 2 dicembre 2013 ai crateri sommitali. Quattro ore circa di esplosioni sino alle otto di sera. Copiosa caduta di cenere sui centri jonici
Primo evento tipicamente parossistico dell’Etna, ieri 28 dicembre 2014, dopo l’episodio del 2 dicembre del 2013 con protagonista il Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC). Sul sito internet dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia si legge: Questo episodio ha prodotto fontane e colate di lava e una colonna eruttiva che è stata spinta dal vento forte verso est, portando a ricaduta di cenere e lapilli nell’area degli abitati Milo, Fornazzo, S. Alfio e Giarre. Le cattivissime condizioni meteorologiche non hanno finora permesso di identificare chiaramente quale dei crateri sommitali dell’Etna abbia prodotto l’episodio, perché l’area sommitale era costantemente coperta da una densa copertura nuvolosa (vedi la foto a sinistra, ripresa da Francesco Mangiaglia e pubblicata con gentile permesso dell’autore), condizione che persiste tuttora. Sono state emesse due o tre colate laviche verso est e nord-est, verso la Valle del Bove, espandendosi sul terreno pianeggiante alla base della parete occidentale della Valle. Inoltre sono stati osservati bagliori intensi anche sull’alto versante sud-sudoccidentale del vulcano, indicando che possibilmente altra lava si sia espansa su quel settore. L’attività ha avuto un inizio piuttosto brusco verso le ore 16:50 GMT del 28 dicembre e si è rapidamente intensificata, accompagnata da un repentino aumento dell’ampiezza del tremore vulcanico. Dopo le ore 18:30 GMT, l’ampiezza del tremore vulcanico ha cominciato a diminuire, e l’episodio era sostanzialmente concluso alle ore 20:00 GMT, anche se alle ore 21:44 GMT si è osservato un nuovo breve aumento dell’ampiezza del tremore, che è durato circa 1 minuto.