“Faccio politica dal 1963 e potete immaginare quante opinioni strane ho dovuto ascoltare in questi 59 anni. Ma, credetemi, quelle scaturite dopo l’autorizzazione rilasciata dall’Ente Parco dell’Etna per lo svolgimento di attività turistica tramite veicoli ecocompatibili in zona A e B, lasciano sbigottito anche me”.
Sono le parole del sindaco di Bronte, Pino Firrarello, dopo aver appreso la notizia che non solo alcuni ambientalisti, ma anche alcuni deputati del M5s ed addirittura il Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali dell’Università di Catania si sono schierati contro l’autorizzazione rilasciata dal Parco.
“Si, – continua – queste dichiarazioni mi lasciano sbigottito perché chi le proferisce sembra non conoscere quello che noi abbiamo chiesto ed ottenuto dal Parco, ne la realtà che si vive ogni giorno sull’Etna. Ed allora vediamo di chiarire meglio i concetti. Noi – spiega Firrarello – abbiamo solo chiesto di raggiungere la zona “A” del Parco nel territorio di Bronte e Maletto con piccoli bus navetta ecocompatibili, quindi elettrici o al massimo con motore euro 6. Queste navette non sono bus enormi che non riuscirebbero a circolare, né si dovranno incuneare fra i sentieri interni del Parco. Dovranno solo percorrere le stesse piste forestali che ogni giorno vengono attraversate da decine e decine di auto di servizio della Guardia o dell’Azienda forestale, degli operai forestali ed adesso scopriamo anche degli ambientalisti autorizzati a gironzolare a proprio piacimento fra i boschi con i propri veicoli. Di conseguenza chi protesta, o non conosce la realtà, o vuole dire che circa 60 auto, fra cui potenti fuoristrada, non inquinano, mentre le nostre 2 navette ecocompatibili si. Ed allora lancio una proposta che risolve veramente il problema. La presenza dei veicoli a motore compromette l’equilibrio ambientale? Bene, vietiamo l’ingresso nel Parco a tutti i veicoli a motore, compreso i 4 veicoli autorizzati alla Lipu, e permettiamo l’accesso soltanto ai bus navetta ecocompatibili. Solo 2 navette al posto di 60 auto. Questo si che annienterebbe l’impatto ambientale. I rumori e le emissioni si ridurrebbero enormemente. L’ambiente ne beneficerà. Operai, ricercatori, ambientalisti ed a questo punto anche turisti potrebbero, come tutti, utilizzare le navette.
L’ambiente. – conclude – che alcuni ambientalisti si affannano a ribadire che è deturpato dal passaggio di veicoli a motore, ne troverebbe giovamento. Un altro problema potrebbe essere l’eccesivo carico antropico? Il nostro progetto prevede ingressi numerati e contingentati. Nessun rischio dunque, anzi si risolverebbe il problema dell’ingresso incontrollato nell’area protetta, nel rispetto della flora e della fauna che noi per primi vogliamo rispettare. Pensate – ribadisce – abbiamo anche previsto la sospensione del servizio da febbraio ad aprile, per non disturbare la riproduzione delle aquile e del gatto selvatico”.
Infine Firrarello conclude: “Se neanche questa idea dovesse piacere, allora saremmo costretti a pensarla come il presidente Caputo: non si vuole tutelare l’ambiente, ma l’esclusività d’utilizzazione dell’Area naturale protetta”.