Nuovo affascinante fenomeno ai “sommitali”: da qualche settimana il cratere si abbassa a vista d’occhio. Scrive il vulcanologo Marco Neri: «Potrebbe essere connesso con la vistosa fratturazione che interessa l’area craterica sommitale»
Cosa sta accadendo attualmente sull’Etna? È quel che si chiedono un po’ tutti, alla luce degli ultimi affascinanti fenomeni che stanno interessando il Cratere Centrale ed in particolare le sue due bocche, Voragine e Bocca Nuova, il cui livello si sta abbassando a vista d’occhio (nella galleria fotografica le immagini di Boris Behncke e Michele Mammino che testimoniano l’evento). Il fenomeno detto “subsidenza” (sprofondamento) ha interessato fra giugno e luglio 2016 la Voragine, seguito dall’apertura di una bocca degassante sull’orlo, e, adesso, la Bocca Nuova.
In pratica, e in estrema sintesi, i crateri sono stati ostruiti dal materiale prodotto durante le eruzioni di dicembre 2015 e maggio 2016. Il gas che si accumula sotto questo tappo alla lunga vince la sua resistenza producendo un evento esplosivo che lo frantuma, con il conseguente collassamento. Un processo noto pure come “craterizzazione”, ovvero, ripristino di crateri aperti.
Marco Neri, Primo Ricercatore dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Sezione di Catania Osservatorio Etneo, spiega il fenomeno in nell’interessantissimo articolo “Sprofonda la Bocca Nuova dell’Etna” sul suo Blog “Osservatorio Etna” ospitato da “La Gazzetta Siracusana”, in cui scrive: “La pressione esercitata dai gas del condotto sottostante il tappo lavico che occludeva il cratere, congiunta alla diffusa fratturazione che interessa l’intera area sommitale del vulcano, hanno probabilmente causato l’evento esplosivo del 10 Ottobre scorso e la conseguente subsidenza del fondo craterico della Bocca Nuova, che adesso mostra al suo interno anche fratture incandescenti”.