Facciamo il Fridays For Future, perché vogliamo un mondo più pulito, e poi spetazziamo con le moto in pieno sito patrimonio dell’umanità Unesco, fregandocene dei regolamenti di un’area protetta come quella del Parco dell’Etna e mandando al diavolo qualsiasi umano buon senso. Mi è capitato oggi pomeriggio di risalire la Pista Altomontana sui pedali, da solo come di mia abitudine, verso la luce bassa di fine giorno in un giorno, come quello tramontato, di contorni esatti e colori spremuti. E d’un tratto, sentire un rumore a scoppio arrivare e lasciarlo passare: due ragazzi sulla sella, con i caschi, di una moto da cross senza targa. Erano passate da poco le 17.30, il tratto era all’uscita del bosco di Monte Denza in direzione Rifugio Galvarina. Mi dico in testa che “non è possibile!”. Siamo già in Zona A di massima protezione, siamo già all’interno del sito naturale Unesco. “Li becco al Rifugio”, mastico tra me e i pedali.
E infatti, dopo 15 minuti, li trovo davanti alla Galvarina, assieme ad altri escursionisti civili, che non sono arrivati con mezzi a motore vietati. I due sono ragazzi, e anche di certa educazione e cultura, ma ci provano a dire che non sapevano, che ho ragione, ma che non hanno forzato nessun cancello: sono entrati nel Demanio solo da un posto un po’ più in là del cancello. “Follia…” mi suggerisce il cervello. Questi ragazzi, che sconoscono cosa sia la legge, che calpestano il rispetto per l’ambiente naturale, non sanno nemmeno dove sia il limite della ragione. Ho detto loro cortesemente di portar via la moto da dove l’hanno fatta entrare, prima del calar del Sole. Ho spiegato che hanno infranto un bel po’ di articoli di legge e che la legge non ammette ignoranza.
E sono andato a segnalare l’accaduto prima al responsabile della fruizione del Parco dell’Etna, Salvo Caffo, poi al Corpo Forestale e alla Guardia di Finanza – Soccorso Alpino. Ho raccontato a entrambi i responsabili che i due ragazzi avevano tutta l’intenzione di passare la notte al Rifugio, visto che erano armati di zaini pieni e di stuoie per dormire. Sia Luca Ferlito, comandante forestale, che Domenico Granata, comandante GF, si sono attivati, nonostante la carenza cronica di personale.
Dopo la doccia rimandata di un’ora e mezza per il tempo impiegato tra la Forestale e la Guardia di Finanza, mi sale un bolo amaro: possibile che ci siano, nel 2019, ragazzi capaci ancora di tanta retrograda fantasia, di salire con la moto da cross alla Galvarina per farsi così il sabato sera? Possibile che non abbiate, ragazzi, niente di più bello da poter ricordare per un vostro futuro migliore? E un respiro amarissimo: possibile che un presidente delle Regione catanesissimo, villeggiante sull’Etna, non sia stato ancora in grado di affrontare e risolvere una volta per tutte questa vergogna ambientale etnea, che ha il nome specifico di mancanza adeguata di controllo?