Chiusa al Parco dell’Etna la Conferenza Internazionale dell’Icom “Musei e patrimonio dell’Umanità”. Marisa Mazzaglia: “Fare rete in questo contesto storico, archeologico, architettonico, museale, culturale e ambientale”
“L’Etna è un sito Unesco che riesce a raccontare un grande territorio che va dal mare alla montagna. Ed è davvero un museo a cielo aperto, uno di quei luoghi che non sono sterilizzati e che riescono a comunicare la loro bellezza e la loro autentica essenza. E lo fanno tramite quella che oggi amiamo chiamare comunicazione integrata, dove natura, cultura, arte si fondono e danno vita a un paesaggio culturale unico”. Si è espresso così Daniele Jalla, presidente di Icom (l’International en pleinCouncil of Museum) Italia, esprimendo la sua soddisfazione a conclusione dell’incontro sul tema “Etna, patrimonio UNESCO” – nella terza ed ultima giornata della Conferenza internazionale “Musei e patrimonio dell’Umanità” -, svoltosi nella sede del Parco dell’Etna, l’ex monastero benedettino di San Nicolò la Rena a Nicolosi.
L’Icom è l’organizzazione internazionale dei musei e dei professionisti museali impegnata a preservare, ad assicurare la continuità e a comunicare il valore del patrimonio culturale e naturale mondiale, attuale e futuro, materiale e immateriale.
La sezione italiana ha organizzato tra Catania e Nicolosi l’importante Conferenza – tre giorni di confronto intensi e di rilevante spessore culturale tra esperti e responsabili dei siti della Sicilia, dell’Italia e dei Paesi del Mediterraneo – con il Comune di Catania, l’Università, il Parco dell’Etna, in collaborazione con la Regione Siciliana, la Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco, l’Associazione Geografi Italiani, il CNR-IBAM, la Fondazione Patrimonio Unesco Sicilia e il Coordinamento Città Unesco Sicilia (Cunes), che ha promosso l’iniziativa con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, con l’obiettivo di discutere del fondamentale ruolo dei musei come strumenti di tutela e valorizzazione nella gestione dei siti Unesco siciliani.
Tra i musei che caratterizzano i siti della Sicilia inseriti nella World Heritage List, l’Etna è certamente, come ha sottolineato la presidente del Parco Marisa Mazzaglia nella seduta introduttiva del Seminario “Un grande museo geologico all’aperto, patrimonio dell’Umanità che offre certamente un modo diverso di interpretare il sito naturalistico e la realtà museale. L’Ente Parco dell’Etna – ha spiegato la presidente Mazzaglia ai numerosi esperti e dirigenti di musei provenienti da vari Paesi – ha fortemente voluto che questo straordinario sito ambientale fosse inserito tra i beni dell’Unesco. Lo ha fatto prendendosi carico direttamente, grazie alle professionalità che ha al suo interno, delle incombenze necessarie. L’occasione offerta da Icom è certamente utile al fine della creazione delle sinergie necessarie al raggiungimento dell’obiettivo prefisso: cioè fare rete in un contesto storico, archeologico, architettonico, museale, culturale e ambientale. L’Etna, inteso come grande museo geo-vulcanologico a cielo aperto, saprà essere funzionale all’obiettivo così come lo sarà l’ente che lo amministra”.
Nell’incontro all’ex Monastero Benedettino di Nicolosi, ultima tappa prevista nel programma della Conferenza, la presidente del Parco ha dunque introdotto la significativa carrellata di interventi, che hanno brillantemente raccontato agli ospiti, innanzitutto al presidente di Icom Italia Daniele Jalla, l’Etna e illustrato anche con l’ausilio di splendide immagini i suoi straordinari valori geologici, botanici, agricoli, culturali.
Ha cominciato Salvo Caffo, vulcanologo del Parco, che ha raccontato l’Etna come grande ed emozionante museo geologico a cielo aperto, all’interno del quale sono presenti tutti gli aspetti più conosciuti nell’ambito della vulcanologia, e ha illustrato e spiegato le motivazioni che hanno indotto l’Unesco a iscrivere il 21 giugno 2013 il magico vulcano siciliano, il più grande vulcano attivo d’Europa, nella World Heritage List dei siti naturali. Caffo ha anche guidato gli ospiti a una breve, ma intensa visita all’area museale vulcanologica della sede del Parco.
Giampietro Giusso, botanico dell’Università di Catania, ha poi illustrato il territorio etneo come patrimonio mondiale di straordinaria biodiversità. E poi ancora Rosa Spampinato, dirigente agronomo del Parco, ha parlato del paesaggio culturale etneo, del ruolo dell’agricoltura nell’ambito delle azioni di salvaguardia, del rapporto tra uomo etneo e territorio.
E infine Maria Vita Romeo, della cattedra di Filosofia Morale del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania, con un intervento ricco di suggestioni filosofiche e di raffinate citazioni letterarie, ha affrontato il tema dell’Etna come straordinario e unico “luogo di conservazione, cultura e comunicazione”, tra patrimonio naturale e ricchezze culturali.
Il racconto dell’Etna Patrimonio dell’Umanità e grande museo geologico all’aperto si è concluso per gli affascinati ospiti con una visita sul campo, un’escursione guidata da Salvo Caffo ai crateri Silvestri, tra i più noti e visitati del vulcano.
(20 ottobre 2015)