Esposizione delle opere di Valentina Granata, artista acese con una passione per l’arte e per l’ETNA, presso la cioccolateria Fabbrica Finocchiaro, locale storico d’Italia di Giarre, Corso Italia 201, da sabato 3 dicembre, ore 18.00
Etna. Soggetto identificato da Valentina Granata, per la sua pittura, il vulcano viene declinato, oltre che su acquerelli e dipinti anche in gioielli, foulard e altri accessori di arte applicata. Una teoria di disegni su carta e di dipinti su tavola, dove da una parte l’Etna viene ritratta nelle sue espressioni di quiete o di violenza eruttiva e dall’altra viene invece interpretata secondo una regola matematica rendendo astratte le visioni di una natura aspra e incombente. Etnagrammi di onice, lapislazzuli e corallo, collane di perle, ambra e ossidiana: sono i colori di Etna, con forme geometriche inseguendo il quadrato, o morbide e romantiche, rimando alla neve, ai fiori, ai germogli di primavera. Foulard in twill di seta, dove a muntagna esplode in lapilli rosso incandescente o ti avvolge in forme regolari e perfette. I riferimenti al Suprematismo Russo e al Bauhaus sono proposti con la leggerezza dell’amore per le avanguardie del primo Novecento e all’adesione verso il Gesamtkunstwerk, l’opera d’arte totale, per cui secondo Walter Gropius si sarebbe dovuta formare “una nuova comunità di artefici, senza le distinzioni di classe che provocano un’arrogante barriera tra artigiano e artista”.
Valentina Granata nasce ad Acireale nel marzo del 1969. Figlia d’arte, mamma Lella Musmeci, pittrice ed incisore e nonno materno Serafino, scultore di pietra lavica. L’infanzia e l’adolescenza trascorrono tra vernici, pigmenti, bulini, lastre da incisione, partecipando a mostre e alle attività dei ferventi circoli culturali degli anni ‘80, che costituiscono il suo background. Nel 1987, dopo la maturità scientifica, inizia a lavorare per uno dei maggiori laboratori di restauro siciliani con cui collabora fino al 1999. Nel 2000, in seguito ad una imponente eruzione dell’Etna che proietta cenere e lapilli a chilometri di distanza, mette a frutto la sua passione e esperienza artistica, creando i primi acquerelli dedicati “a Muntagna”. Per la prima esposizione, avvenuta a Palermo nel 2001, crea il termine Etnagrammi, che dà il titolo alla mostra e diventa il motivo conduttore delle sue opere. Presso la Cartera Etna impara a lavorare la carta con pigmento puro, costruendo opere materiche che hanno ancora come soggetto il vulcano incombente. Sempre alla ricerca di materiali su cui sperimentare, ha trasformato i suoi disegni in mobili, mosaici, carte lavorate a mano, tappeti, gioielli e accessori. Alcuni acquerelli sono stati scelti da prestigiose e premiate aziende vinicole dell’Etna come etichette dei loro vini. Vive e lavora fra Acireale, Palermo e Milano.